L’Ortensia è un pianta forte e adattabile. La prima domanda che ci si deve fare è: ma l’ortensia vuole il sole o l’ombra? L’ortensia ama l’ombra, ma cresce bene anche al sole a patto che non sia troppo diretto e che manteniate la pianta abbondantemente irrigata. Vive quasi in ogni tipo di terreno e richiede solo un regolare apporto d’acqua e un buon drenaggio. Non teme il freddo dell’inverno e resiste bene anche fino a sette gradi sotto zero. Insomma, l’ortensia è la pianta perfetta!
Se siete dei pollici neri nati, o vi state avvicinando al giardinaggio a piccoli passi, l’Ortensia potrebbe essere per voi un ottimo inizio e darvi delle belle soddisfazioni in termini di resa ed estetica. Ecco allora i nostri suggerimenti e consigli per coltivare e curare l’ortensia, un bellissimo fiore vintage che abbellisce qualsiasi angolo, sia in terra in giardino che in vaso.

Ortensia cura e manutenzione
Le ortensie amano l’ombra, anche se non temono il sole del mattino o della sera. In ogni caso, meglio ripararle durante le ore più calde del giorno, soprattutto in estate, per evitare che i raggi solari diretti rovinino foglie e fiori.
Come abbiamo detto, tutte le varietà sono resistenti al gelo e sono considerate a tutti gli effetti delle piante rustiche. Molto importante, però, sono le annaffiature, che devono essere abbondanti e regolari, con attenzione ai ristagni idrici che possono compromettere l’apparato radicale. Il terreno ideale è umido, argilloso quanto basta e ricco di sostanze organiche.
Ortensia terreno e concime
L’ortensia non ha bisogno di un terreno particolare, qualsiasi buon terriccio da giardino, da neutro ad acido, può fare al caso vostro. Il concime è necessario per questi fiori e il periodo migliore per fornirlo alla pianta è la fine dell’inverno: spargetelo intorno al terreno e poi incorporatelo con l’aiuto di una piccola zappa per rendere il terreno più ricco.
L’ortensia in inverno
Anche se sono piante che resistono molto bene al freddo dell’inverno, soprattutto la varietà Arborescens, è bene effettuare una potatura bassa e ricoprire il terreno con una pacciamatura di foglie secche o di un velo di tessuto non tessuto, ed evitare di bagnarle.
L’Ortensia: le varietà del fiore
Ci sono diverse varietà di Ortensia, che differiscono, seppur in misura lieve, per caratteristiche e coltivazione.
Ortensia Arborescens
Si tratta di un arbusto rustico dall’altezza media di 1,5 m. Presenta fiori che si aprono dall’estate all’autunno rendono la pianta una specie decorativa per un lungo periodo che si adatta molto bene sia per l’esposizione sia per il substrato. Una delle cultivar più conosciuta è “Annabelle”.
Ortensia Paniculata
Questa varietà di Ortensia ha fiori bianchi o rosa che possono diventare anche molto grandi (3-5 metri), ma si può decidere di controllarne la dimensione con la potatura. Questa è una specie particolarmente resistente alle basse temperature.
Ortensia Americana o ortensia Quercifolia
Sono piante originarie del nord America, con foglie dalla forma lobata che assumono colori autunnali molto caldi, così come i fusti durante l’inverno. I fiori possono raggiungere anche i 2 metri di altezza
Ortensia Serrata
Arriva dal Giappone e ha dimensioni contenute. Risulta decorative per i suoi fiori eleganti e dai colori accessi che esplodono dal punto di vista cromatico soprattutto in autunno. Perfette per chi vuole un giardino sempre colorato anche quando l’inverno si avvicina. Le Ortensie blu fanno parte di questa varietà.
Ortensia rampicante

Non esiste una sola specie di Ortensia rampicante. Queste varietà si differenziano per il portamento e per il fatto che riescono ad arrampicarsi grazie a piccole ventose. Sono un’ottima alternativa fiorita all’edera, ma anche alla vite americana. I fiori sono bianchi e non richiedono grande manutenzione, anche se bisogna avere pazienza almeno qualche anno per vederne il reale vigore.
Si usa il termine Hydrangea per riferirsi a un genere di piante arbustive, che sono perenni e più comunemente note con il nome di Ortensia. Sono originarie dell’estremo oriente, Cina e Giappone, e sono piante molto apprezzate per il bellissimo effetto ornamentale dato dai loro fiori.
Queste splendide piante permettono di abbellire e di decorare diverse tipologie di ambienti, interni ma anche esterni. In particolare, l’Ortensia rampicante può essere usata per riempire i tronchi degli alberi con un bellissimo effetto estetico molto suggestivo oppure per decorare le cancellate o le recinzioni e anche per incorniciare le porte d’ingresso, colorare i pergolati o il gazebo.
Ce ne sono di diverse specie, ma le più diffuse e coltivate in Italia sono l’Hydrangea petiolaris e l’Hydrangea seemani.
Malattia delle Ortensie
Anche l’Ortensia, come tutti le altre piante, può ammalarsi. Può capitare, ma quello che è importante è sapere cosa fare per intervenire in modo tempestivo in caso di malattia. Iniziamo dalle informazioni che è bene conoscere.
Le Ortensie amano i terreni ricchi e subacidi e se vengono a mancare queste condizioni le foglie tenderanno al giallo, soprattutto in prossimità delle venature. Si tratta di un problema rilevante dal momento che questa colorazione influisce poi sulla fotosintesi clorofilliana e quindi sulla capacità della pianta di prosperare, fiorire e crescere in generale
In questi casi potete intervenire subito spargendo sul terreno del solfato di ferro, almeno una volta alla settimana. Sappiate però, che si tratta di un trattamento che non darà chissà quali risultato dal momento che il terreno tende sempre a tornare al suo ph iniziale. Molto più efficace, invece, è la somministrazione del ferro chelato, che permette di osservare dei cambiamenti già dopo poche applicazioni. I trattamenti si effettuano sempre nelle prime ore del mattino, o alla sera, lontani dal calore e dalla luce del sole.
Altre malattie frequenti sono l’oidio, la botrite, la maculatura fogliare e i marciumi radicali.
Per l’oidio è importante favorire la circolazione d’aria ed evitare di bagnare le foglie. Se la vostra Ortensia ne è stata colpita, intervenite subito dopo le piogge primaverili vaporizzando una soluzione di zolfo. Se gli attacchi sono forti dovrete invece intervenire con prodotti specifici.
Per prevenire la botrite e la maculatura fogliare evitate i ristagni idrici e anche per i marciumi radicali il consiglio principe è quello di evitare i ristagni. Se dovessero comparire potete cercare di arginare il problema ripulendo la base e spruzzando prodotti rameici o specifici. Se i marciumi sono molto diffusi espiantate completamente e risanate la zona cambiando il terreno.
Le ortensie possono venire attaccate anche da insetti. In questi casi, tenete a portata di mano un insetticida da contatto, o un insetticida sistemico, in caso di attacco di cocciniglie.
Ortensia blu e Ortensia bianca

Sapevate che il colore dell’Ortensia dipende dal tipo di terreno e dalla sua composizione? E sapevate che la composizione del terreno si può cambiare aggiungendo sostanze al substrato?
In natura il colore delle ortensie cambia in base al ph del terreno in cui sono piantate: i fiori possono essere blu nei terreni acidi (con un ph intorno a 5 a 5,5), oppure sono lilla o rosso magenta nei terreni che hanno un ph compreso tra 5,5 e 6,5 o ancora possono essere di colore rosa intenso se il terreno è più alcalino (con ph compreso tra 6,5 e 7).
Non tutte le ortensie possono cambiare il colore dei loro fiori. Per esempio, non possono farlo le Ortensie a fiore bianco e alcune tra quelle rosse. Altre ancora possono avere un tocco di blu e alcune un bel tocco di rosa. Se avete un terreno che tende al basico sarà difficile ottenere un bel blu. Nella migliore delle ipotesi si arriva ad avere un tenue azzurro o un tocco di viola. Il nostro consiglio quindi è di andare verso il colore che per quel terreno è più adatto. Se avete un terreno alcalino cercate di esaltare il rosa, se avete un terreno acido cercate di ottenere un blu intenso.
Con un pH 6, per esempio, si può ottenere il blu. Se desiderate un blu molto intenso dovrete però fornire alla pianta del solfato di alluminio (perché è l’alluminio assorbito che fornisce il colore al fiore). Ed è proprio questa sostanza che risulta insolubile e quindi non è accessibile per una pianta che cresce in suoli che hanno un pH superiore a 6.
Le piante acidofile sono piante abituate ai terreni di montagna con una bassa concentrazione di ioni positivi. Si nutrono bene solo quando il suo ha un’acidità elevata e quando non hanno questa opportunità soffrono molto. I sintomi sono foglie gialle e crescita stentata. Per acidificare il terreno con metodi naturali basta annaffiare con acqua piovana o, se non è possibile, aggiungere un cucchiaino di aceto diluito in acqua. Anche i fondi di caffè o il succo di pomodoro acidificano il terreno.
Potare l’Ortensia
Per avere una bella Ortensia non sono necessari grandi interventi. Le varietà più diffuse, come la Macrophylla ma anche la Serrata, fioriscono sui rami dell’anno prima, quindi limitatevi a potare solo i rami più disordinati e vecchi, diciamo un terzo del totale e a fine inverno e a eliminare soltanto i fiori secchi negli altri.
Altre specie, come la Srborescens e la Paniculata, invece possono essere potate in modo più drastico perché fanno i fiori sui rami più vecchi. Le varietà rampicanti invece possono anche non venire potate, se non per dare giusto un aspetto un po’ più ordinato alla pianta.
Il significato dell’Ortensia
I nomi dei fiori e della piante nascondono sempre storie interessanti e ricche di fascino… e anche l’Ortensia non è da meno. Pare che nel 1700, un famoso naturalista di nome Philibert Commerson, fece un viaggio in Oriente alla ricerca di nuove piante da studiare e tornò in Europa con alcune specie diHydrangea. Qualche tempo dopò intraprese una storia d’amore con una fanciulla dal nome Hortense Lapaute e per questo motivo sceglie di nominare la pianta scoperta con il nome della sua amata. Molto romantico, non è vero?
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