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Pianta dell’incenso: come coltivare

Tra le piante decorative ed aromatiche che possono essere facilmente coltivate anche in casa vi è la cosiddetta “pianta dell’incenso”, denominazione comune della Plectranthus coleoides. In realtà, non si tratta della pianta dalla quale viene effettivamente prodotto l’incenso (che si ottiene invece dalla Boswellia sacra); il nome deriva dal fatto che le foglie sprigionano un aroma simile a quello dell’incenso; non a caso, questa specie appartiene a tutti gli effetti alla stessa famiglia di piante aromatiche molto comuni quali il basilico, l’origano, la menta piperita, la salvia e il timo. Anche per questo, è piuttosto comune, non solo perché decorativa ma anche per l’effetto repellente contro le zanzare, particolarmente apprezzabile soprattutto durante l’estate. 

Foglie di pianta dell'incenso

Caratteristiche botaniche della pianta dell’incenso

Come si legge sul portale specializzato Mygreenhelp.it, la pianta incenso è originaria dell’Australia e della Nuova Zelanda ed è una perenne sempreverde. Cresce in maniera molto rapida e necessita di una manutenzione limitata; a differenza di altre piante aromatiche, non ha uno sviluppo arbustivo e non è una rampicante. La Plectranthus, infatti, non riesce a sostenere il peso delle ramificazioni e del fogliame che, quindi, tendono a cadere; per questo, l’andamento della pianta dell’incenso è strisciante. Le foglie hanno una forma facilmente riconoscibile: simile ad un cuore, con i profili leggermente frastagliati e bordati di bianco. Il colore della foglia è un verde carico ma non troppo intenso ma i sarmenti sono di colore bruno. La pianta produce anche delle infiorescenze, in presenza delle giuste condizioni ambientali; i fiori sono costituiti da piccole campanule raccolte in spighe terminali dallo sviluppo verticale e presentano un colore bianco o malva. La fioritura si completa in estate ed ha una durata molto limitata.

Come coltivare la pianta dell’incenso

Per via dell’origine tropicale, la pianta dell’incenso mal sopporta il freddo e, in generale, soffre le temperature inferiori ai 15°. Ragion per cui, è consigliabile piantarla in vaso anziché metterla a dimora a terra poiché in autunno e, soprattutto, in inverno, potrebbe non resistere al clima freddo. Ciò nonostante, la pianta predilige un’esposizione a mezz’ombra, al riparo dai raggi diretti del sole (l’esposizione diretta va limitata a poche ore al giorno). 

Durante i periodi più caldi dell’anno (primavera – estate) la pianta può essere tenuta all’esterno, al riparo da correnti d’aria troppo forti, avendo cura di garantire un’esposizione adeguata. Tra l’autunno e l’inverno, invece, è bene tenere la Plectranthus all’interno, in una stanza luminosa e abbastanza calda.

Per chi volesse coltivare una pianta dell’incenso partendo da zero, è possibile ottenere diversi esemplari mediante la semina, in quanto questa specie si riproduce molto facilmente. I semi vanno piantati in primavera oppure in inverno se si dispone di un semenzaio riscaldato. Anche l’eventuale trapianto, così come il rinvaso, vanno effettuati nello stesso periodo dell’anno.

Manutenzione della pianta dell’incenso

Tra le poche cure di cui ha bisogno la pianta dell’incenso c’è la cimatura, ossia un tipo di potatura ‘conservativa’. In pratica, bisogna tagliare le cime dei sarmenti, specie se la pianta è cresciuta molto. In tal modo si contribuisce a definirne la forma e a limitarne l’ampiezza complessiva.

Per quanto riguarda le annaffiature, va tenuto presente come la pianta dell’incenso prosperi se ha a disposizione un terreno umido ma ben drenato (un aspetto da tenere presente quando si tiene la pianta in vaso). Ragion per cui, bisogna annaffiare la pianta una volta la settimana, cercando di evitare che l’acqua si accumuli nel sottovaso: il ristagno idrico è la principale causa del marciume radicale.

La pianta dell’incenso richiede una concimazione regolare, da effettuare durante il periodo estivo. Si può optare per una formulazione granulare o liquida, da somministrare con cadenza regolare ogni 15 o 20 giorni.

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