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10 semplici trucchi per capire se il suolo è quello giusto

Qual è il segreto per coltivare ortaggi perfetto e fiori bellissimi? La risposta è davvero una delle più semplici: un ottimo terreno!

Si parla sempre di come coltivare alla perfezioni gli ortaggi nell’orto, di come prendersi cura al meglio di fiori e piante, ma quante volte il terreno, che poi è l’elemento principale, viene trascurato? Tante, troppe volte.

Per coltivare bene qualsiasi cosa, fiori e piante che vogliate, c’è bisogno di un terreno compatto al punto giusto, ricco di sostanze organiche, fertile quanto basta e facilmente lavorabile.

Germogli appena nati

Ma come si fa a sapere se il terreno è quello giusto e se contiene tutte le sostanze di cui le piante hanno bisogno? In genere, la risposta standard è un bel test del suolo; si invia un campione di terreno a un laboratorio e in poco tempo possiamo ottenere un’analisi dettagliata dello stato del suolo e della presenza dei nutrienti.

Ma per noi, che siamo per un giardinaggio alla portata di tutti e senza stress, esistono anche altri metodi, magari meno precisi dal punto di vista di dati numerici, ma comunque validi per scoprire se la terra che stiamo coltivando è quella giusta oppure no.

Sì, ci sono alcuni passaggi di verifica molto importanti che tutti possiamo mettere in pratica per scoprire lo stato del nostro terreno. Diciamo che per una resa perfetta, questi passaggi andrebbero ripetuti ogni settimana, soprattutto durante la crescita attiva in primavera. Ecco quali sono!

Ortaggi in crescita

1. La composizione del terreno

Iniziamo dal primo test che tutti dovrebbero fare per mettere alla prova il proprio terreno. Qual è la composizione del terreno? Per scoprirlo dovrete letteralmente sporcarvi le mani: prendere e toccare con un mano una manciata di terra dal vostro orto o dal vostro giardino può rivelarvi tantissime cose.

Se il terreno non è né troppo bagnato né troppo asciutto, provate a scavare una piccola buca. Prendete una manciata di terra con le mani e osservate: il terreno è polveroso? a grani? In genere, un buon terreno dovrebbe essere costituito da piccoli aggregati di dimensioni diverse che manterranno la loro forma se soggette a una leggera pressione. Se il terreno fa fatica a sbriciolarsi nella vostra mano, allora significa che è troppo duro.

Un buon terreno ricco di sostanze organiche tende infatti a formare piccoli aggregati di terra. Questo permette la libera circolazione di acqua e ossigeno ed è fondamentale perché le piante possano sviluppare radici forti e sane.

2. Il livello di compattezza

Adesso provate con questo metodo. Prendete un’asta o qualunque strumento che le assomigli e conficcatela letteralmente nella terra. Provate e riprovate in diversi punti del terreno e osservate in quale punto preciso l’asta comincia a piegarsi all’interno della terra e fa fatica a proseguire in profondità. Prima si piega l’asta e più compatta è la terra. 

La compattezza del suolo è molto importante. Il suolo compatto inibisce la crescita delle radici e la disponibilità di acqua e impedisce anche ai lombrichi e ad altre forme di insetti del suolo, fondamentali nell’ecosistema, di circolare liberamente.

3. La lavorabilità della terra

Anche la lavorabilità della terra è un aspetto da non sottovalutare. Probabilmente sapete già quanto il vostro terreno è lavorabile se avete preparato il vostro giardino per la semina almeno una volta. Se la lavorazione del terreno o l’operazione di scavatura del terreno con una vanga o con una zappa porta alla luce grumi di terra nodosi, allora la lavorabilità è bassa. 

Un buon terreno lavorabile consente all’acqua di raggiungere le radici in modo efficiente ed è meno soggetto alla compattazione. Se un terreno non è facilmente lavorabile, la terra vi darà risultati deludenti in termini di raccolto e di risultato. E poi, un terreno facilmente lavorabile vuol dire anche fare meno fatica e che il lavoro, anche in termini di sforzo muscolare, si semplifica di molto.

4. Presenza di organismi del suolo

Sotto la terra c’è vita! E allora scoprite quanta ce n’è scavando una buca sufficientemente ampia e osservando per qualche minuti. Un buon terreno, nutrito e ricco di sostanze organiche, potrebbe ospitare diversi organismi viventi, come millepiedi, lombrichi e sì, anche ragni. E dal momento che la maggior parte degli animali che vivono nascosti nel suolo temono la luce del giorno, sondate delicatamente il terreno per scoprire eventuali animali nascosti. Se non ci sono animali nel vostro terreno, la cosa vi farà particolarmente piacere soprattutto se temete gli insetti, ma sappiate che non è un buon segno per la salute del vostro terreno.

La presenza di funghi, batteri, insetti e invertebrati è uno dei segni più visibili della qualità del suolo. Più questi animali sono presenti nella terra e meno possibilità che parassiti e malattie abbiano la meglio sulle vostre piante e sulle vostre coltivazioni. 

5. Nel terreno ci sono anche i lombrichi?

No, non è così schifoso come sembra: se il terreno è ricco di sostanze organiche può anche ospitare dei lombrichi. Se vi capita di trovarli, quindi, è assolutamente un buon segno. L’assenza di qualunque tipo di verni nel terreno significa che il suolo non ha abbastanza materia organica dal suo interno. 

Non solo i lombrichi aerano il suolo, ma la loro presenza nel terreno infonde nel suolo enzimi, batteri, materie organiche e sostanze nutritive indispensabili per le piante. Lo sapevate?

6. Residui organici

Dentro alla terra dovrebbe sempre essere presente una certa quantità di materiale organico, come fibre vegetali e humus. Del resto, le piante e gli altri materiali organici si decompongono al meglio solo quando gli organismi del suolo sono lì e fanno il loro lavoro. 

Qualsiasi segno di questo processo di decomposizione organica è un buon segno, ma anche la velocità di decomposizione è importante. La decomposizione rapida è un altro indicatore della qualità del suolo. In terreni scarsamente aerati, per esempio, le piante si decompongono lentamente.

7. Lo stato di salute delle piante

Ecco un altro test da fare durante la stagione di crescita attiva per capire se il vostro è un terreno sano: controllare l’aspetto della piante. Ma attenzione: se avete subito un’infestazione da parassiti o piantato qualche coltura in ritardo oppure durante un periodo particolarmente caldo, i risultati di questo test potrebbero non essere affidabili.

In ogni caso, il vigore e la buona salute delle piante indica un terreno con una buona struttura e un’ottima composizione, oltre a un’ approvvigionamento idrico ben regolato e una nutrita popolazione di organismi che lo abitano. 

8. Lo sviluppo delle radici

Usate una pala e scavate delicatamente nella zona che circonda una pianta a scelta, meglio ancora se intorno a un’erbaccia che comunque dovrete estirpare in seguito. Una volta raggiunta la profondità della radice, tirate su la pianta e controllate lo sviluppo della radice, cercando se ci sono fili sottili con un aspetto bianco e sano. 

Le radici marroni e ammuffite indicano gravi problemi di drenaggio e una cattiva prospettiva per il raccolto dell’anno. Le radici piccole e striminzite potrebbero anche indicare una malattia o la presenza di parassiti che rosicchiano le radici. 

Dalla qualità delle radici dipende anche la qualità del suolo. Senza aria, acqua, attività biologica e un buon terreno in cui crescere, le radici non possono fare svilupparsi come dovrebbero.

9. Capacità di assorbimento dell’acqua

Altro test: prendete un contenitore forato e inseritelo capovolto nel terreno. Riempite il contenitore con dell’acqua, segnate l’altezza dell’acqua e il tempo impiegato per assorbire l’acqua nel terreno. Ripetete più volte fino a quando il tasso di assorbimento non sarà rallentato. Più è lento il tempo di assorbimento e più il terreno è compatto. E se il terreno è compatto, leggete il punto 2.

Un buon drenaggio nel terreno porta l’acqua alle piante dove più ne hanno bisogno (alle loro radici), previene il deflusso e l’erosione e consente all’aria di spostarsi più efficacemente tra i pori del suolo.

10. Disponibilità di acqua

Aspettate una bella pioggia di quelle che impregnano il terreno e poi potrete fare il test successivo. Dopo una giornata di pioggia annotate in quanto tempo le piante inizino a mostrare segni di sete. I risultati varieranno ovviamente in base al clima e alla zona in cui abitate, ma la lezione da imparare è questa: se il terreno, anche dopo un’intera giornata di pioggia si secca subito, allora questo è il segno di qualcosa che non va.

Un terreno poroso può resistere meglio all’evaporazione dell’acqua e fornire alle piante il giusto apporto idrico. E le piante, si sa, per crescere davvero bene hanno bisogno del perfetto bilanciamento idrico. Mai troppo poco ma nemmeno troppo, in termini di acqua.

E voi avete mai pensato di fare dei test al vostro terreno? E se sì, quali problemi avete riscontrato?

E se di test sul vostro terreno non ne avete mai fatto uno… be’, allora è giunto il momento di correre ai ripari e di mettere alla prova orto e giardino.

Se il terreno del vostro giardino o del vostro orto mostra uno o più problemi tra quelli che vi abbiamo segnalato, meglio saperlo prima, sapere che cosa è necessario fare e correre ai ripari. Per evitare di cominciare a coltivare la verdura in un terreno inospitale e per fare giardinaggio con una base sbagliata, poco organica e adatta ad ospitare tutte le vostre piante preferite.

Vi abbiamo convinto?

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