Come coltivare il rosmarino
Il Rosmarino è una pianta davvero molto utile e che fa comodo avere in casa, sia per l’ottimo profumo che lascia sia anche per le numerose applicazioni culinarie che lo riguardano. Se siete stufi di comprarlo e volete averlo sempre con voi, ecco i pochi passi da seguire per vederlo crescere sano e in abbondanza.
Il rosmarino, un grande classico
Tra i profumi e le spezie più impiegati nella cucina tradizionale italiana, il rosmarino è forse quello più classico perché è perfetto sia per rendere la carne più saporita sia per la cucina delle verdure, in particolare dei legumi e delle patate (chi non lo usa nelle patate al forno?).
Il rosmarino è una pianta sempreverde particolarmente robusta e resistente, e quindi anche molto facile da coltivare. Potete crescerla sia nell’orto sia nel vaso, proprio come altre “regine” delle lamiacee (famiglia di piante di cui fa parte il rosmarino), quali basilico e salvia.
Il rosmarinus officinalis è un arbusto sempreverde, come detto, che si sviluppa in cespugli che si possono tenere ordinati molto semplicemente, e si può usare per occupare un angolo del giardino o da esporre sul balcone. Diciamo che più è vicino alla cucina meglio è, perché sarà più comodo prenderne velocemente un rametto per usare subito le sue caratteristiche e profumatissime foglie, note per essere strette e lunghe. I suoi fiori, invece, nascono in primavera e hanno un colore tra il bianco e il viola; anche loro possono essere tranquillamente usati in cucina.
Clima e terreno adatti per il rosmarino
Il rosmarino è una tipica pianta mediterranea, amante del sole e del calore. Ma abbiamo detto anche che è molto resistente, quindi ben si adatta a stare nelle mezzombre e al freddo e per questo lo si può usare anche in montagna. Attenzione però alle lunghe gelate, tipiche soprattutto del Nord Italia: se sono particolarmente rigide riescono a danneggiarlo.
L’adattabilità tipica del rosmarino riguarda anche il terreno, anche se tende a preferire una terra arida e sciolta, senza che abbia paura della siccità. L’ideale è quindi un fondo sabbioso drenante, mentre non serve che ci sia molta materia organica. L’importante è che il terreno dove si coltiva questa pianta aromatica non ecceda in umidità.
Se volete coltivarlo in un terreno compatto e argilloso, ricordate di unirci un po’ di sabbia prima di piantarlo: così facendo il terreno sarà più leggero e drenante.
La coltivazione del rosmarino
Il rosmarino può essere seminato in svariate modalità, dal seme o per talea o ancora per propaggine:
- Il metodo di semina del rosmarino che parte dal seme è, come detto, possibile ma ancora poco diffuso: infatti dal momento che il rosmarino si propaga facilmente radicando la talea o con partizione dei cespi, non ha molto senso perdere tempo per far sviluppare i semi. Chi volesse procedere con questo metodo, comunque, si ricordi che il periodo giusto è la primavera, perché permette alla pianta di crescere in un clima temperato.
- Il metodo forse più usato è quello della talea, perché la motliplicazione della pianta di rosmarino è davvero semplice. È sufficiente, infatti, prendere un rametto di 10 o 15 centimetri da una pianta già sviluppata – meglio prenderlo dalla zona inferiore, vicino alle radici – togliere le foglie lasciandole solo in cima, rimuovere un po’ di corteccia alla base e metterlo in acqua per circa una settimana aspettando che compaiano le radici. A questo punto si può piantare il rametto del vaso e, quando la piantina si è sviluppata, trapiantarlo in campo oppure in un vaso più grande se va mantenuto in balcone. I rametti per la talea possono essere staccati in qualsiasi periodo, anche se è preferibile – e questo vale anche per il trapianto – farlo in primavera nell’Italia settentrionale, o in autunno nell’Italia meridionale e costiera.
Ad ogni modo il rosmarino è un arbusto cespuglioso, e di solito viene coltivato in orto con una sola pianta che è più che sufficiente a soddisfare tutte le esigenze di una sola famiglia. Ma se ne volete più di uno, ricordate di tenere 50 o 70cm di spazio tra un cespuglio e l’altro. Potete anche creare aiuole o siepi di rosmarino.
Procedendo alla coltivazione, vi farà piacere leggere che è tra le piante in assoluto più semplici da coltivare. È perenne, e quindi non deve essere seminata ogni hanno, e soprattutto richiede pochissime cure. È una pianta sempreverde ma se il caldo diventa eccessivo subisce l’estivazione (ovvero smette di crescere), e lo stesso succede in zone dove in inverno può diventare eccessivamente freddo.
Il rosmarino deve essere annaffiato in maniera costante solamente nel suo primo anno di vita: in seguito, essendo grande amante dei climi aridi, si accontenta dell’umidità dell’aria e va bagnato quando fa molto caldo ed è eccessivamente arido, ma sempre con moderazione. Il concetto, comunque, è che la pianta non va mai bagnata troppo altrimenti marcisce.
Non è necessaria nemmeno la concimazione, che può aiutare se fatta al massimo due volte all’anno come apporto di sostanze nutritive: in questo caso prediligete la concimazione a lenta cessione, non quella liquida. Sempre nel discorso della sua resistenza rientra anche il fatto che il rosmarino non teme malattie e parassiti, se vengono evitati i ristagni che lo faranno marcire. Nemmeno la potatura è un’operazione necessaria per il rosmarino: va fatta solo se volete regolarne le dimensioni. E non temete: non è una pianta che soffre quando viene potata!
Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, le dimensioni del recipiente variano ovviamente in base alla dimensione che volete far raggiungere alla pianta ma in generale meglio scegliere un vaso grande, perché vi richiederà meno irrigazione e lascerà più spazio di sviluppo all’erba aromatica. Anche in vaso la terra deve essere sciolta e drenante, con un fondo di ghiaia o argilla espansa per far sì che l’acqua scoli bene.
Ma comunque il discorso sull’irrigazione vale anche quando la pianta viene coltivata in vaso: molto raramente, circa ogni due settimane. Evitate il sottovaso, perché favorisce dei ristagni che possono essere nocivi.
Raccolta e uso del rosmarino
La raccolta di questa erba aromatica avviene quando ne avete bisogno, e si fa tagliando le cime dei rami della pianta. Potete raccoglierne rami per tutto il corso dell’anno, anche durante la fioritura (e potete raccogliere anche gli stessi fiori).
Conservarla non è un problema, visto che è una pianta sempreverde. Come detto, quando vi serve potete tagliarne un rametto per usarlo in cucina direttamente. Ma, se lo desiderate, potete anche essiccare il rosmarino, operazione che non gli farà perdere troppo il suo rosmarino: infatti, tritandolo poi con sale e altre spezie ne avrete un perfetto condimento per l’arrosto, per il pesce e altri alimenti e gustosi piatti.
Usare il rosmarino è perfetto per la salute dell’organismo, perché nelle sue foglie sono presenti degli oli essenziali con ottime proprietà digerenti e, più in generale, con effetti benefici sull’apparato gastrointestinale. Tra gli altri effetti positivi, c’è l’azione tonificante, la proprietà deodorante e il favorire la diuresi.