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Banale o non banale, la mela è e rimane il frutto per eccellenza. Anche nel 2020, infatti, è il frutto più consumato dagli italiani, frutto che viene raccolto proprio in questo periodo, tra ottobre e novembre, e si trova fresca per quattro mesi.

In realtà, la mela è uno di quei frutti che non manca mai sulle tavole degli italiani, perché le sue straordinarie caratteristiche le permettono di conservarsi molto bene e molto a lungo.

Ne esistono di diverse varianti, che la vedono ora dolce, ora aspra, ora  croccante, ora morbida: tutte qualità che non fanno che aumentare il suo fascino, in quanto si presta bene anche per tantissime ricette – per tanti palati diversi.

Coltivazione della mela

Coltivazione mela dalla pianura alla montagna

Una volta, la mela era un frutto che si coltivava in pianura. Ma nel tempo la produzione si è spostata in collina e, soprattutto, in montagna, da dove oggi infatti vengono le varietà più apprezzate (soprattutto da Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige) e dove si produce anche dell’ottimo succo di mela.

Diverse e molteplici le ragioni che hanno spinto a spostarsi dalla pianura verso i rilievi montuosi: in generale, comunque, colline e montagne hanno dei climi solitamente meno umidi e con una più grande escursione termica, ottima per la produzione di frutta di grande qualità, con colori più accesi e diversi, nonché più croccante e succosa.

In montagna e in collina, inoltre, c’è anche meno possibilità di incombere in problemi fitosanitari, e anche la possibilità di recuperare dei terreni marginali che un tempo erano dedicati alla foraggi-coltura; inoltre, in quelle zone c’è possibilità di ricevere contributi.  Ancora, la coltivazione sui rilievi montuosi è stata particolarmente spinta dalla nascita di marchi e consorzi che, soprattutto inizialmente puntavano sulla produzione della mela come simbolo di frutto sano e qualitativamente alto.

Ad ogni modo, la mela destinata al consumo familiare può essere coltivata ovunque, la cosa importante è che il terreno sia sufficientemente profondo, ben drenato, ricco di sostanza organica (ovvero, letame maturo) al momento dell’impianto, cosa utile per sostenere un veloce sviluppo delle giovani piante. Inoltre, il terreno dev’essere ben esposto al sole, e non seccagno. Per un frutteto familiare, si consiglia un sesto d’impianto quadrato, di cinque o sei metri di distanza tra una pianta e l’altra in base anche alla vigoria della varietà e del portainnesto. 

Il melo, comunque, può essere piantato anche in giardino, di fianco all’orto o in uno spazio di risulta, visto che oggi è possibile scegliere varietà produttive e molto semplici per tutte da coltivare, anche seguendo metodi biologici o di lotta integrata. In questo caso, non bisogna fare caso alla ruggine, responsabile di macchiare foglie e frutti, né a qualche ospite piccolo e non ben voluto.

Il diradamento è fondamentale

Il melo è una pianta entomofila, che viene impollinata dagli insetti. Tuttavia, la percentuale di allegazione dei frutti è più alta se si pongono vicino meli di due diverse varietà.

Rispetto ad altri frutti, il nel è meno soggetto alla cascola dei frutticini, ma per ottenere delle mele di grandi dimensioni e di ottima qualità, è fondamentale un diradamento fatto nel momento giusto. Al contrario, infatti può facilmente accadere che la pianta sviluppi troppi frutticini rispetto alle sue reali capacità di nutrirli e farli maturare.

Per non avere troppe mele troppo piccole, quando termina la loro cascola naturale (solitamente, a fine giugno) è bene eliminare i frutticini in eccesso: è sufficiente lasciarne uno, o al massimo due, per infiorescenza. I frutticini dovranno avere una distanza di circa 10 centimetri l’uno dall’altro, e un ramo dovrà portarne massimo dieci o poco più.

Potatura annuale del melo

I meli odierni cominciano a produrre frutta decisamente presto, già a partire dal terzo anno. La loro massima produzione, però, si attesta tra i dieci e i trent’anni di vita, e sono poi in grado di produrre mele anche per altri vent’anni dopo il loro apice, naturalmente però con un declino via via più evidente.

Alcuni meli di varietà più antica, come le renette, riescono ad essere ancora più longevi. Ne abbiamo testimonianza grazie ai patriarchi della Val di Non, che hanno delle dimensioni impressionanti: più di 30 metri è la misura del diametro della loro chioma.

Comunque, per far sì che il melo arrivi a completare tutto il suo lungo ciclo di vita, bisogna fare attenzione alla potatura. Questa non dev’essere mai drastica, non dev’essere fatta troppo di frequente né, al contrario, troppo raramente.

Il melo va potato ogni anno, dopo il grande freddo invernale e prima che entri in vegetazione. La potatura consiste nell’eliminazione dei rami rotti e dei succhiotti, ovvero rami a portamento eretto molto vigorosi ma poco utili al nostro scopo, visto che non danno frutti.

Dopo di succhiotti e i rami in eccesso, si interviene sui rami principali, operando quello che viene chiamato taglio di ritorno. Si va ad eliminare l’apice, lasciando un nuovo ramo – attenzione, solo uno – che prosegua lo sviluppo  della branca. Così facendo, le dimensioni della pianta resteranno invariate, anche una volta raggiunto lo stadio si sviluppo desiderato.

La potatura si conclude cimando i rami che hanno dato frutti, in modo da ridurre il carico di gemme a fiore di più o meno un quinto, e da stimolare un rinnovo della struttura.

Le varietà di mela

Tante, pressoché infinite sono le varietà di melo presenti nel mondo, anche se va detto sul mercato si trovano maggiormente le mele moderne, varietà con pezzatura media e polpa molto croccante che piacciono per la loro dolcezza, ma anche perché si possono usare in numerose ricette (torte di mele, Strudel, mele cotte, e via dicendo).

Andiamo a scoprire quali sono le varietà più diffuse e apprezzate!

Mele Stark Delicious

Si tratta di mele grandi, anche se non mancano esemplari raccolti e compatti, tutti in grado di convivere nell’albero e senza che nessuna dimensione domini sull’altra. Le Stark Delicious hanno una polpa soda e sono di un bel rosso uniforme, lucido, intenso, acceso.

Queste mele presentano un sapore dolce, con però una piacevole nota aspra finale. Il colore della polpa è bianco, e la sua consistenza è invece molto croccante.

Mele Golden

Forse le più famose, insieme alle Fuji. Le mele Golden presentano diverse varietà di colore, dal giallo-verde al giallo-oro, mentre quelle delle zone collinari hanno anche delle zone rosse nella parte esposta al sole.

Si tratta di frutti con un sapore bello dolce, con un retrogusto aromatico e leggermente aspro. Sono sicuramente quelle più apprezzate, anche perché in grado di accontentare tutti.

Mele Gala

Particolari sono le mele Gala, con la loro forma tronco-conica e allungata. Le Gala si distinguono per il loro colore bello acceso e molto invitante, con un fondo giallo e delle striature o perfusioni di rosso unito a qualche tonalità di arancio.

La loro polpa non è bianca come le altre viste, ma di un bel color crema. Si tratta di una polpa bella soda, fine, succosa, anche in questo caso con un bel sapore dolce aggiunto a un retrogusto aromatico molto delicato e piacevole.

Mele Renetta

La Renetta è la regina delle mele, e non solo per il nome (Renetta deriva dalla parola francese reinche appunto vuol dire “regina”). Questa mela si contraddistingue per una buccia gialla con molte striature di tonalità scura, e inoltre è apprezzata perché si conserva molto a lungo.

È la tipica mela usata nei dolci altoatesini, come le frittelle di mela o lo strudel.

Mele Granny Smith

Se la Renetta è la regina delle mele, la Granny Smith è invece LA Mela verde per eccellenza. Si tratta di un esemplare di origine australiana, famoso perché particolarmente aspro, anche se rinfrescante – e quindi perfetto d’estate.

Mele Fuji

La mela Fuji è la mela più famosa di tutte, perché è in assoluto la più coltivata al mondo. Nacque nel 1939 in Giappone, e si è sempre fatta notare per la sua buccia rossastra con striature che vanno dal giallo al verde. 

La Fuji piace perché molto croccante, succosa e dolce.

Mele Annurca

Questa variante di mela è quella che fa felici i più attenti agli acquisti, in quanto il suo pregio è propio la sua Indicazione di Origine Protetta (la nota sigla IGP). La Annurca è una mela coltivata specialmente nell’Italia meridionale (e in particolare modo in Campania).

Si nota per la buccia rossa e profumata, per la polpa croccante, poco acidula e tra le più succose di tutte.

Mele Pink Lady

La Pink Lady è una delle varietà più recenti. È dolce, fruttata, e gode di una caratteristica unica: delle elegantissime sfumature rosa (da cui il nome).

Mele Braeburn

Questa variante è molto compatta, e di colore giallo-verde con sfumature rosse. È una delle varietà che meglio resiste alle temperature, e per questo è molto apprezzata in ambito gastronomico.

Mele Morgenduft

Dagli States, una variante di mela molto delicata, dolce e fresca. Si usa specialmente nella preparazione di succhi di frutta, ma anche in altri tipi di dolci.

Mele Imperatore

Nome imponente, che del resto ben si addice alla mela più grande sul mercato. L’altra sua particolarità è che matura in inverno e non in autunno.

Mele Jonagold

Poco da dire su questa varietà, se non che ha uno splendido profumo aromatico, ed è molto succosa!

Mele Pinova

Come le Pink Lady, le mele Pinova sono state introdotte molto di recente, ma hanno già avuto un enorme successo. La loro buccia è giallo-verde e ha delle sfumature rosse, mentre la loro polpa è ben compatta, croccante e succosa e presenta un ottimo equilibrio tra dolcezza e acidità.

Mele Red Chief

Il nome di questa mela parla da solo: “Red Chief” vuol dire infatti “buccia rossa”, nome che vuole enfatizzare la buccia rossa incredibilmente intensa di questi frutti. Le Red Chief sono poco acide, molto dolci e molto succose.

Mele Red Delicious

Anche le Red Delicious sono intensamente rosse, e hanno una buccia liscia e lucida esteticamente incantevole. Tuttavia, non sono solo belle: hanno infatti una gustosissima polpa bianca, dolce e poco acida.

Mele Kanzi

Concludiamo con le mele Kanzi, il cui nome significa “tesoro nascosto”. La varietà nasce incrociando le mele Gala con le Braeburn, e il risultato è un frutto perfettamente equilibrato nell’acidità e nella dolcezza.

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