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Piante e Fiori

Come curare le piante grasse

Semplici nella manutenzione e con un ottimo spirito di adattamento, le piante grasse sono perfette per arredare la casa di chi non ha il pollice verde, e portano ugualmente un bel tocco di eleganza rendendo più fresco tutto l’ambiente. Le piante grasse, infatti, vanno annaffiate solamente nei mesi più caldi, con l’ultima annaffiatura che andrà fatta entro e non oltre la metà del mese di novembre – ad eccezione delle Lithops e di quelle specie che, invece, fioriscono tra novembre e dicembre.

Un buon modo di decorare la casa con queste piantine è quello di creare una bella composizione di piante grasse, scegliendone di diverse tipologie che quindi danno origine a fiori di diverse forme, colori e dimensioni.

Piante grasse: quando vanno bagnate

quando e come bagnare le piante grasse

Le piante grasse, o succulente, hanno origine nei territori più secchi e aridi dell’Africa meridionale, e devono essere bagnate, in modo moderato, fino alla fine della fioritura, che di solito avviene nei mesi più caldi. Nei periodi invernali, invece, non richiedono acqua in quanto sono in grado di assorbirla dall’umidità nell’aria e, anzi, irrigarle potrebbe anche farle marcire.

In alcune tipologie di succulente – come l’Ariocarpus – bisogna prestare una certa attenzione a non bagnare i fiori, attraverso i quali l’acqua potrebbe penetrare al livello dell’apice vegetativo, facendo marcire la pianta.

Le succulente, quindi, si iniziano a bagnare da fine inverno nell’Italia meridionale (quindi da marzo), all’inizio della primavera nell’Italia centro-settentrionale (circa aprile) e in piena primavera, nel mese di maggio, nelle zone dell’estremo nord d’Italia, ovvero quelle appartenenti all’arco alpino. L’irrigazione terminerà a partire da agosto fino a novembre scalando le varie zone, secondo un ordine inverso rispetto a inizio irrigazione.

L’ultimo giorno di annaffiatura deve comprendere anche l’apporto, nel vasetto, di concime a base di solfato di potassio. Si tratta di una sostanza particolarmente utile che va ad irrobustire i tessuti della pianta grassa, rendendola quindi più resistente al freddo, nonché dalle malattie e da situazioni metereologiche difficili come la neve, il vento e il gelo.

Il solfato di potassio, così come tutto il necessario per la cura delle piante e del giardino, come concimi e terricci, si trova facilmente sul volantino di Leroy Merlin. Il solfato di potassio è utile per tutte le piante, comprese le succulente. È assolutamente fondamentale che il concime per le piante grasse sia privo di azoto, elemento che intacca la resistenza al freddo delle succulente.

Dove collocare le piante grasse da appartamento

Essendo organismi nati in zone calde, è bene che le piante grasse da interno siano posizionate nel sud della casa, sul davanzale di una finestra molto esposta al sole e lontana dall’umidità. Il loro habitat naturale, del resto, è fatto di inverni secchi e spesso molto freddi, che le fanno entrare in uno stato di riposo che solitamente dura fino a marzo o aprile, anche in questo caso in base alla zona dove vivono. Per questi motivi sono piante, sia quelle domestiche che le piante grasse da esterno, che sopportano le basse temperature senza danni gravi e senza richiedere una manutenzione specifica o attenta.

C’è da dire, tuttavia, che non tutte le piante grasse sono così resistenti, e anzi alcune hanno bisogno di più cure di altre. Per esempio, quelle che arrivano da zone tropicali, come Epiphyllum, Hoya, Hylocereus, non sopportano temperature più basse di 13°C, e, in generale, non bisogna mai lasciarle a temperature inferiori ai 5°C. Durante i mesi freddi, queste particolari piante grasse non possono stare all’aperto e si devono tenere nelle zone più luminose della casa, lontano dai raggi solari diretti. Pur non dovendo essere irrigate, queste specie di succulente richiedono l’utilizzo di un nebulizzatore per saturare l’aria umida più o meno ogni quattro giorni.

Ci sono però anche altre specie di piante grasse che invece resistono a temperature anche estremamente basse, in alcuni casi anche fino a -10°C. Si parla di: Agave, Echinocactus, Echinopsis, Mammillaria, Notocactus, Gymnocalcycium, Rebutia, Trichocereus. Piante perfette per chi abita nelle regioni più settentrionali del Paese, e che però vanno tenute, anche loro, lontano da pioggia e umidità.

Rinvasare le piante grasse

Come rinvasare le piante grasse

L’operazione forse più impegnativa che richiede la cura della pianta grassa è il rinvaso, con il primo che va fatto subito dopo l’acquisto mentre gli altri ogni 2 anni. Il rinvaso va eseguito usando un terriccio specifico per le piante grasse, oppure modificando il terreno universale in modo da renderlo più drenante tramite l’aggiunta di sabbia, ghiaia o argilla espansa e sassi grossi di pozzolana. Durante l’operazione, le radici troppo lunghe o secche vanno tagliate con una lama disinfettata.

Qualora si sia deciso di preparare un terriccio fai da te, si ricordi che le piante succulente sono abituate a substrati che non trattengono l’acqua, e quindi il terriccio deve essere ricco di sabbia, ghiaia o rocce.

La riproduzione delle succulente per talea o semina

Per la moltiplicazione della pianta grassa e, in generale, per qualsiasi tipo di ortaggio, il metodo migliore è quello della semina, che genera piante figlie più resistenti ma ha come svantaggio quello di richiedere molto più tempo. L’altro metodo per la propagazione delle piante grasse è quello che sfrutta la tecnica della talea.

Il periodo migliore per seminare la pianta grassa è quello tra la metà dell’inverno e l’inizio della primavera. Si procede usando un semenzaio e scegliendo un buon terreno, in particolare uno appositamente composto per le cactacee e che va ben setacciato. In caso, si può arricchire con della sabbia per renderlo più soffice.

Piante grasse: come curarle dalle malattie

Le malattie che colpiscono più di frequente le piante grasse domestiche si legano a disequilibri idrici e alla qualità dell’acqua. Le piante grasse sono acidofile per cui non bisogna usare acqua calcarea nella loro irrigazione (come quella del rubinetto) ma un tipo di acqua a pH neutro o leggermente acido. Si può quindi filtrare l’acqua del rubinetto per rimuoverne il calcare, o prenderne della specifica.

Tra le altre malattie delle piante grasse ci sono la cocciniglia e il marciume che si genera con malattie fungine.

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