Come coltivare l’avocado (aiutandovi coi kit)
Insalate, macedonia dal gusto tropicale, salsa guacamole: con l’avocado si possono preparare diverso piatti, soprattutto adesso che questo frutto sta riscuotendo un notevole successo anche qui da noi. L’avocado si presta molto bene agli esperimenti culinari ed è un ingrediente molto versatile. Dite la verità: quante volte vi siete chiesto se è possibile coltivare da soli l‘avocado? La risposta è sì e con questo post vi spieghiamo come fare!
Partendo, ovviamente, dal principio.
La pianta dell’avocado
L’avocado è una pianta esotica, tipica dell’America centrale e meridionale, che si adatta molto bene anche al nostro clima, soprattutto a quello del sud Italia, dal momento che l’acerrimo nemico di questa pianta, purtroppo, è il freddo.
Ne esistono diverse specie botaniche:
- Messicana
- Guatemalteca
- Antillana
La specie messicana
Questa varietà è quella che meglio tollera il nostro clima. Questi alberi possono affrontare temperature anche fino a -5 ° C senza subire danni.
La specie guatemalteca
Le specie guatemalteche invece, provengono dagli altopiani tropicali e hanno quindi bisogno di un clima tropicale, fresco, senza gli estremi di umidità e di temperatura.
La specie antillana
Questa specie ha la peculiarità di essere molto più tollerante ai suoli e all’acqua salina, ma è quella meno resistente al freddo, quindi poco adatta a nostro clima.
La coltivazione dell’avocado
Fare crescere i frutti coltivando la pianta non è impresa facile, ve lo anticipiamo subito, ma se amate le sfide e di pazienza ne avete abbastanza, potete sicuramente provarci. E se non andasse bene, potrete comunque godervi questa bellissima pianta che cresce molto in altezza, bellissima da vedere con le sue foglie grandi, allungate e di colore verde vivo.
Se siete pollici neri dichiarati, non temete, anche voi potete cimentarvi in questo esperimento che, se non altro, è semplice ed economico. Per iniziare basta il seme di un avocado che avete acquistato. Pronti?
Come iniziare
Fare nascere la piantina partendo dal seme è cosa semplice: basta solo pulirlo da tutti i residui del frutto e seguire passo dopo passo queste indicazioni:
- Infilzate il seme con quattro stuzzicadenti (dovete ottenere una sorta di impalcatura);
- sistemate il seme dentro un bicchiere pieno d’acqua, come se fosse un uovo, tenendo la porzione più sottile verso l’alto. Gli stuzzicadenti servono a fare in modo che il seme non tocchi il fondo.
Lo spazio che c’è tra il fondo è il seme è molto importante perché è proprio qui che si svilupperanno le radici della piantina, che attingerà all’acqua per ricevere il nutrimento che serve a svilupparsi.
Altro aspetto importante: è importante che almeno metà del seme resti fuori dall’acqua, nella porzione dove crescerà il germoglio.
- sistemate il bicchiere in un posto sicuro, illuminato ma non esposto alla luce solare diretta;
- aspettate circa 20 giorni, a volte è necessario anche un mese, per vedere i primi risultati.
In questo arco di tempo, prendetevi cura del seme; controllate sempre che ci sia acqua a sufficienza e che non sia evaporata. Quando il seme inizierà a formare le radici, seguirà anche il germoglio che vedrete spuntare quasi subito.
Proteggere la pianta
All’inizio il germoglio sarà piccolissimo, di un colore verde pallido. Poi inizierà a crescere in altezza, diventerà più robusto e potrete ammirare la prima fogliolina quando avrà raggiunto i 2-3 cm.
Quando vedete spuntare il germoglio, lasciate il seme ancora per un po’ dentro al bicchiere, ricordandovi sempre di controllare il livello dell’acqua. Il prossimo passaggio che vedrete sarà la comparsa delle piccole foglie e il fusto che, finalmente, inizierà a colorarsi di marrone.
Se riuscite, fate crescere la pianta fino a 30 cm. Solo dopo potete rimuovere gli stuzzicadenti e piantare il seme nel vaso. Continuate ad annaffiare, ma meno spesso: andrà benissimo una volta la settimana.
Scegliete con cura il terreno: scegliete prima un terreno morbido e umido e poi trasferite in un terreno drenato, con abbondante acqua ma senza ristagni: le radici se si trovano a mollo ammuffiscono.
L’ambiente ideale di crescita è uno spazio umido e caldo. In inverno sistemate la piante in un posto riparato e copritela con un telo per teneral al caldo.
Se avete seguito tutte queste indicazioni, dopo un anno (sì, è tantissimo!) la piantina avrà raggiunto circa i 50 cm di altezza. Durante la crescite togliete le foglie che si trovano più in basso e tagliate i rami secondari: in questo modo la pianta concentrerà tutte le sue energie sulle foglie più giovani.
Se il clima in cui vivete lo permette, potete anche trasferire la pianta in pieno terreno, il che aiuterà alle radici di prendersi tutto lo spazio di cui hanno bisogno per crescere forti e in profondità. Dopo un paio d’anni (sì, lo sappiamo, è davvero tanto!) forse, se siete stati fortunati, la pianta comincerà regalarvi i suoi primi frutti.
Concime per avocado: come scegliere
Quali sono i fertilizzanti più idonei per l’avocado? L’alimentazione della pianta dell’avocado è sancita dalla composizione del suolo: questo significa che bisogna concimare per andare a colmare eventuali carenze nutrizionali del terreno e non per nutrire direttamente l’albero.
L’avocado ha bisogno di azoto e di un pò di zinco. Il fertilizzante è raccomandato dal momento che man mano che l’albero matura, cambia il suo fabbisogno nutrizionale e i livelli di nutrienti all’interno del suolo si riducono.
Certo, si può ridurre al minimo l’alimentazione delle piante di avocado piantandole correttamente. Una giusta semina e delle buone cure sono preparatorie per avere un albero sano.
Gli avocado sono alberi con radici poco profonde, che attecchiscono a circa 15 cm di profondità. Per questo motivo, hanno bisogno di essere piantati in un terreno ben aerato. Gli alberi si piantati in primavera, quando le temperature del suolo si sono riscaldate e, in più, è consigliabile tenere l’ avocado lontano da qualsiasi zona dove altre piante competono per l’azoto perché questa condizione potrebbe impedire all’albero di assorbire la giusta quantità di questo nutriente.
Se le foglie sono gialle o secche
Come succede per tutte le piante, anche l’avocado ha bisogno di alcune condizioni specifiche per crescere bene, condizioni che, se vengono a mancare, possono creare qualche squilibrio. Succede nel caso in cui, per esempio, la temperatura sia troppo bassa o se il concime non è quello giusto.
A volte, invece, le foglie possono diventare gialle o secche. Questo in genere significa troppa acqua o poca luce. Per correre subito ai ripari bisogna spostare subito la pianta in una zona ben soleggiata e asciugare il terreno fino a quando non sarà di nuovo asciutto.
Se le foglie di tutto l’albero diventano gialle, mentre le vene e le punte delle foglie restano verdi vuol dire che la pianta ha carenza di ferro. In questo caso è necessario utilizzare degli integratori per ripristinare questo elemento.
Kit per coltivare l’avocado
La tecnica dello stuzzicadenti è la più antica e tradizionale e in commercio esistono diverse soluzioni, sotto forma di kit, che vi permettono di coltivare l’avocado partendo dal seme in modo un po’ più semplice, evitandovi tutto lo stress della delicata fase in iniziale.
Abbiamo selezionate per voi alcuni di questi pratici kit che potrebbero esservi utili soprattutto se siete alle prime armi. Li trovate nei banner qui sotto e potete curiosare tra diverse tipologie di kit e opzioni.
Le prime due proposte sono kit che mettendo al bando l’utilizzo dello stuzzicadenti e, al suo posto, propongono invece una piccolo contenitore galleggiante che protegge il seme e gli permette di crescere restando sempre umido. Dopo alcune settimane potrete già essere in grado di piantare l’avocado in un vaso.
C’è anche una proposta ancora più ecologica, quella per cui non basta la plastica riciclata per il supporto. E infatti si tratta di un kit completamente in sughero che promette di essere funzionale ed economico.