In questo periodo, l’ortensia del giardino – nome scientifico Hydrangea macrophylla – così come altre specie della stessa famiglia, appunto l’Hydrangea, è in piena fioritura. Ma dalla metà dell’estate, più o meno, si inizierà a vedere come i suoi fiori sbiadiscano e appassiscano, per via del caldo estremo e del sole.
Quando termina il periodo di fioritura, è opportuno ripulire e ordinare la pianta con una bella potatura: bisogna, quindi, tagliare gli steli dei fiori ad altezze variabili, a seconda delle necessità e soprattutto della forma che si vuole dare al cespuglio. Generalmente, però, i fusticini vengono tagliati di due o tre gemme, alla stessa altezza, operazione che permette di avere un cespuglio uniforme ed omogeneo.
Insieme alla potatura, si dovrà anche provvedere (volendo) alla moltiplicazione della pianta. In questo, la riproduzione vegetativa per talea – che si può fare per tutta l’estate – rappresenta il metodo migliore per avere delle piantine nuove, identiche a quella di origine la quale, a questo punto, diventa la pianta-madre.

L’occorrente per riprodurre l’ortensia
I materiali che servono per la riproduzione dell’ortensia per talea sono:
- Un paio di forbici con lame pulite e ben affilate.
- Terriccio per acidofile, unito a della sabbia (un quarto).
- Un prodotto radicante.
- Un sacchetto di plastica leggera.
Per quanto riguarda il contenitore, sappiate che un vasetto di circa 12-13 cm di diametro è sufficiente per tre talee; una cassetta di 20×30 cm, invece, può contenere fino a 12 talee.
Prendere il rametto
La prima cosa da fare è, naturalmente, prendere le talee, che sono delle porzioni di fusticino che hanno una consistenza semi-legnosa, e che sono dotate di almeno due gemme di una lunghezza media di 15cm. Queste gemme vanno prese preferibilmente da rami che portano gemme, e non da rami che hanno appena fiorito.
Quando le gemme vengono recise dalla pianta madre, è assolutamente fondamentale mantenere la loro polarità: in altre parole, è importante lasciarle nel senso giusto e non confondere il lato basale dal lato apicale. Per evitare di fare questo errore, dopo che avete reciso le talee, conservatele nel verso giusto in un bicchiere d’acqua, mentre nel frattempo procedete a preparare i vasi pieni del substrato di crescita.
Nel momento la talea viene tagliata, di norma si esegue un taglio basale sotto il nodo, di senso obliquo – taglio che aumenta l’area di tessuto da cui poi partiranno le radici – e un taglio apicale 1 cm sopra de nodo più alto. In entrambi i casi, comunque, il taglio deve essere pulito, netto, privo di sfilacciature nel legno.
Mettere le talee a sviluppare le radici
Adesso che abbiamo la nostra talea, possiamo procedere alla sua messa a dimora, aiutandola a radicare. Per prima cosa, bisogna togliere le foglie basali, “accecando” anche la gemma più bassa. “Accecare” la gemma significa tagliarla con la forbice per la potatura, andando a recidere il rametto appena sopra la gemma. La parte basale, comunque, è quella immersa in terra e dalla quale avranno origine, e si svilupperanno, le radici della nuova piantina. Parlando, invece, delle foglie apicali, ne va mantenuta solo una oppure è possibile tagliare tutte e due le foglie presenti, operazione che permette di diminuire la superficie traspirante.
L’estremità basale della talea deve essere trattata con il prodotto radicante – inserito sopra nella lista dell’occorrente – un prodotto che è ricco di ormoni rizogeni. Tale prodotto può essere sia in forma liquida che in polvere, ma in ogni caso va a stimolare l’emissione delle radici e, quindi, l’attecchimento della talea. Per quanto riguarda dosi e modalità, bisogna sempre seguire alla lettera quanto indicato sull’etichetta del prodotto.
Adesso, è possibile immergere la talea nel terriccio, arrivando a una profondità di più o meno 3 o 4 centimetri, facendo bene pressione con le mani sulla terra intorno. Dopo questo, bisogna bagnare e coprire la piantina con un sacchetto di plastica trasparente.
La conservazione della talea
I vasi allestiti come appena indicati devono essere mantenuti sempre in posizione semi-ombreggiata: è fondamentale evitare il sole diretto, e mantenere sempre leggermente umido il terriccio.
Dopo la messa a dimora, ogni giorno dovrete controllare il livello di umidità del terreno, alzando il sacchetto di plastica leggera e andando a toccare il substrato con un dito, arrivando a 1 cm di profondità. Bisogna poi bagnare quando il terriccio è poco umido: infatti, tenete bene presente che l’umidità è fondamentale per una buona riuscita e un ottimo sviluppo della talea.
Rinvasare
D’estate, le temperature sono ideali per l’attecchimento e lo sviluppo delle talee, due processi che si completano generalmente entro le 3 o le 4 settimane dalla messa a dimora. Il completamento di queste operazioni è visibile dal rigonfiamento delle gemme apicali, da cui emergeranno nuovi germogli.
La nuova piantina di ortensia sopravvivrà nel vasetto più o meno un altro mese dopo il germogliamento, ma poi deve essere trasferita in un vasetto singolo di circa 15 cm di diametro, con del terriccio specifico per le piante acidofile. Inoltre, da questo momento deve essere trattata come una pianta adulta, e dalla primavera successiva è possibile mettere la nuova piantina di ortensia a dimora, in giardino, insieme alla pianta-madre o in una nuova posizione.
La coltivazione dell’ortensia

Ora andiamo a vedere la coltivazione dell’ortensia, come detto una pianta della famiglia Hydrangea. Questo fiore proviene dalla Cina e dal Giappone, ma anche dall’America meridionale ed è un fiore molto apprezzato perché in grado di modificare il colore dei petali dei fiori che produce, a seconda dell’alta o bassa acidità del terreno: infatti, più un terreno è acido, più alte sono le possibilità che il fiore diventi azzurro; in caso di terreno poco acido, il colore del fiore assume tonalità rosse o rosa.
Abbiamo visto che la coltivazione di ortensie riprodotte per talea inizia già dall’estate; se, al contrario, iniziate a coltivare un’ortensia comprata in un vivaio, allora il momento giusto per la messa a dimora è maggio, oppure i mesi a cavallo tra ottobre e novembre.
Prima della messa a dimora, però, bisogna effettuare una profonda vangatura del terreno, per ammorbidirlo. Dopo aver posizionato le piantine di ortensia, ricordatevi di bagnarle in maniera abbondante. Nei mesi freddi d’inverno, e specialmente durante le gelate, il terreno che ospita le ortensie deve essere coperto facendo una pacciamatura o con delle foglie e/o della paglia. Se concimate il terreno, tenete bene a mente che dovete scegliere dei fertilizzanti naturali.
Parlando di clima, ricordate che l’ortensia vive bene in un clima mite e fresco, e quindi con temperature troppo alte: proprio per questo, se abitate in zone particolarmente calde, allora mettete l’ortensia bene al riparo dal sole e dalla luce diretta.
Ricordate anche che le ortensie hanno bisogno di annaffiature piuttosto abbondanti, che mantengano il terreno sempre umido – mentre, d’altro canto, vanno assolutamente evitati i ristagni idrici. L’annaffiatura dell’ortensia deve essere più abbondanti nei periodi di gemmazione, mentre devono essere meno frequenti dopo la fioritura – che avviene, con i suoi splendidi fiori rosa, rossi, bianchi o blu, nel periodo compreso tra la tarda primavera e l’estate fino a luglio.
L’ortensia può essere naturalmente coltivata anche in vaso, dato che è una splendida pianta ornamentale particolarmente decorativa. Il vaso, però, deve essere bello grande, mentre per il resto valgono le stesse indicazioni viste per la coltivazione in giardino: parliamo sempre di annaffiature costanti e regolari, e una temperatura ideale per la crescita di più o meno 18 gradi.
L’essiccazione dell’ortensia
Dopo aver visto come riprodurre l’ortensia per talea, e come coltivarla, concludiamo l’articolo andando a vedere come essiccarla, visto che in estate i fiori appassiscono e settembre è il mese perfetto per creare nuove composizioni di fiori che vedano, come protagonista, proprio questa pianta.
Per questo dovete affrettarvi a cogliere i fiori più belli e già sbocciati, eliminando tutte le foglie e mettendoli in dei vasi con una dose bassissima d’acqua: vasi che vanno messi in una stanza asciutta e ben luminosa, evitando però un’esposizione diretta alla luce del sole.
Il processo di essicazione richiede più o meno 15 giorni per mostrare dei risultati buoni: in queste due settimane non bisogna aggiungere acqua nel vaso, ma lasciare che evapori lentamente permettendo un’essicazione che, con un continuo apporto d’acqua, non potrebbe minimamente avvenire.
Dopo i 15 giorni, potete estrarre i fiori d’ortensia essiccati e appenderli a testa in giù in una stanza che sia buia e asciutta, finché non vedete che si sono completamente essiccati. Le ortensie sono spettacolari perché, anche quando sono state essiccate, mantengono la loro caratteristica consistenza, sfumando leggermente la loro tonalità cromatica. Proprio per questo si prestano bene a decorare qualche angolo della casa in vista dell’arrivo della stagione autunnale, portando nuovi colori, tenui, non eccessivamente spenti, delicati ed eleganti.
Idee e decorazioni con le ortensie essiccate

Per decorare la casa con le ortensie essiccate, iniziate a guardarvi intorno e cercate di farvi ispirare da quello che avete. Cercate, soprattutto, di essere originali e molto creativi, usando per esempio dei vecchi contenitori o dei vecchi oggetti adattabili in splendidi vasi per le ortensie dal sapore bohèmien.
Se avete fatto essiccare tante ortensie, allora cercate dei vasi che siano molto capienti: suggerimenti possono essere dei vassoi di legno, delle scatole in latta dal sapore vintage, delle coppe in ceramica, dei catini di zinco e in generale qualsiasi cosa abbia una capacità sufficiente a contenere una bellissima composizione di fiori di ortensia essiccati.
Ma l’autunno è bello perché le composizioni a base di fiori d’ortensia essiccati si possono completare anche con altri elementi naturali, come foglie, rametti, zucche e pigne. Se, poi, amate le ghirlande, allora potete comprare una base già costituita di rametti naturali, creando una splendida ghirlanda autunnale con le ortensie essiccate, che poi potete appendere sulla porta d’ingresso.
Altre composizioni a base di ortensia essiccata possono essere centrotavola, segnaposto, lega-tovaglioli, tutto ciò che con i fiori d’ortensia essiccati si può usare per l’allestimento di romantiche composizioni, dando luogo ad una splendida tavola autunnale.
Inoltre, con le ortensie essiccate è possibile ottenere anche degli ottimi profumatori naturali. Per farlo, è sufficiente spruzzare alcune essenze naturali, o in alternativa degli oli profumati, i cui odori sono facilmente e abbondantemente assorbiti dalle ortensie. Dopo questo, il gioco è fatto!