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Come trapiantare correttamente una pianta

Il trapianto è una delle operazioni di fai da te più comuni per tutti gli amanti del giardinaggio; si tratta di estrarre una pianta dal terreno, di un semenzaio o di un contenitore qualsiasi piuttosto che dal terreno del giardino, e metterla a dimora direttamente a terra oppure in un altro vaso di maggiori dimensioni.

Prima di attuare il trapianto di una specie fiorita, piuttosto che di un arbusto sempreverde o di un ortaggio, è necessario prendere in considerazione diversi aspetti tra cui; lo stadio di sviluppo della pianta da trapiantare, il tipo di contenitore nel quale la metteremo a dimora piuttosto che il terreno e la zona del giardino dove la andremo a collocare.

Trapiantare una pianta: gli step

Il trapianto è una delle operazioni di fai da te più comuni per tutti gli amanti del giardinaggio
Va precisato che, sebbene in alcuni casi non si possa fare a meno di trapiantare una coltura, ogni trapianto è un cambiamento importante e piuttosto traumatico per la pianta, soprattutto per il suo apparato radicale. Per questa ragione è necessario non abusare di questa operazione e praticarla con molta attenzione e avendo valutato bene tutti gli aspetti ad essa correlati.
Vediamo, quindi, cosa considerare per trapiantare con successo i nostri impianti.

1.

Per sapere se dobbiamo trapiantare un esemplare del nostro giardino che si trova in un contenitore dobbiamo, innanzitutto, prestare attenzione allo stato delle sue radici; se stanno uscendo dai fori di drenaggio del vaso il trapianto è assolutamente necessario, in quanto i fori sono ostruiti e si possono formare pericolosi ristagni d’acqua, nocivi per le radici e per la pianta in generale.

2.

Se abbiamo intenzione di trapiantare una specie passando dalla coltivazione in contenitore a quella a terra, dobbiamo cercare il luogo più adatto per il trapianto; deve essere uno spazio privo di impedimenti alla crescita della pianta, come ad esempio recinzioni, strutture fisse o avvallamenti. Evitiamo di trapiantarla in prossimità di altre piante che potrebbero fare ombra o sottrarre il nutrimento dal terreno e scegliamo una zona con la giusta esposizione solare.

Il trapianto è una delle operazioni di fai da te più comuni per tutti gli amanti del giardinaggio

3.

Se si tratta di una pianta da interni è opportuno trasferirla in un nuovo contenitore non appena terminata la stagione fredda, se invece si trova all’esterno è meglio aspettare l’avvio della bella stagione.

4.

Nel caso in cui la pianta sia giovane il trapianto dovrebbe avvenire ogni anno sino al completamento del suo sviluppo, trascorso il tempo necessario l’operazione deve essere eseguita ogni due o tre anni.

5.

Prima di trapiantare qualsiasi pianta, in un nuovo contenitore o direttamente a terra, occorre preparare la zona coprendo il fondo del nuovo vaso o il buco a terra con uno strato di materiale che faciliti il drenaggio e spargere sopra questo un substrato ricco e specifico per l’impianto che stiamo trapiantando.

6.

La regola più importante da seguire durante il trapianto è quella di prestare particolare attenzione alle radici della pianta nella fase di rimozione dell’impianto dal sito. Se, ad esempio, le radici si trovano al di fuori dei fori di drenaggio del contenitore è necessario maneggiarle con cura districandole sino a farle uscire senza che si danneggino.

Se, invece, stiamo togliendo la pianta dal terreno per trasferirla in un altra zona, occorre rimuovere la terra intorno all’impianto per almeno 10 centimetri di raggio, in modo da essere certi di non staccare le radici durante l’estrazione. Anche in questo caso, se le radici appaiono aggrovigliate, è necessario districarle manualmente prima di mettere nuovamente a dimora la pianta.

7.

Se il terreno è parecchio umido non occorre aggiungere acqua dubito dopo il trapianto, al contrario bisognerà irrigare la pianta, ma senza mai esagerare.

piante fiorito a decorare l'ingresso

8.

Indipendentemente dal fatto di avere trapiantato una pianta in vaso o a terra, dopo l’operazione è consigliato proteggerla dalle correnti d’aria e dal surriscaldamento per almeno dieci giorni.

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