Concimare il prato
I giusti elementi per concimare il prato
Ai tempi degli antichi Romani, la concimazione rivestiva un ruolo fondamentale per la produzione di cereali e legumi. L’importanza di tale attività è rimasta immutata sino ad oggi, benché siano ampliate le ragioni sottostanti alla concimazione.
Sia che si tratti di un giardino piccolo o di un terreno ampio, la concimazione è un’attività che non può essere trascurata per una serie di motivi, racchiudibili in due categorie che generalmente si possono definire estetica e benessere. Estetica perché senza la concimazione il prato diventa un campo brutto da vedere e che potrebbe anche far deprezzare ad esempio il valore dell’immobile. Un’altra tematica certo, ma utile tuttavia a sottolineare come l’estetica non sia da trascurare.
Ma ancora prima dell’estetica vi è il benessere; concimare il prato è un’attività di cura che chiunque abbia la mansione di occuparsi del prato la deve portare a termine con dedizione e dedicandogli il giusto tempo perché senza questa cura minuziosa non sopraggiungono le aspettative maturate durante la concimazione.
Per questo motivo, l’attività di concimazione richiede una serie di step da seguire. È ovvio come la semplice scelta del concime da impiegare diventa fondamentale: il concime infatti è composto da diverse sostanze nutritive ovvero macro-elementi, come azoto, fosforo, potassio e microelementi, come il ferro. Ne consegue che in base al tipo di prato che si ha, si predilige un tipo di concime piuttosto che un altro.
Alla luce di quanto detto, si consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista del settore affinché grazie alla sua esperienza riesca a ricavare il massimo dal prato in oggetto. Tuttavia, se si ha del tempo e si vuole fare della concimazione un hobby o comunque è un’attività che suscita interesse, è necessaria una previa documentazione con libri sulla materia. Un aiuto può essere – ad esempio – la consultazione di MondoIrrigazione per ricevere ulteriori spunti e consigli per rendere proficua l’attività di concimazione.
Come concimare il prato
Partendo dal presupposto che il terreno presenta una grande varietà di preziosi minerali e quindi non si deve esagerare con la concimazione perché il troppo concime danneggia il prato esponendo le cellule vegetali a maggiori malattie, la concimazione deve estrinsecarsi in un’attività tesa alla comprensione del terreno per soddisfarne tutte le necessità. Comprendere il terreno significa in primis constatare se è di tipo argilloso, sabbioso, limoso o calcareo. Una domanda preliminare importante da porsi e da cui ne consegue la scelta del concime più appropriato.
La concimazione organica – tanto amata per intenderci ai tempi dei Romani – è composta da materiali reperibili in natura quali escrementi di animali e materiale compostato o anche fieno, corteccia o sfalci d’erba possono essere utilizzati.
L’humus, ossia la materia organica di colore bruno, fornisce i principali nutrienti e permette lo sviluppo di microbi che sono essenziali per la crescita delle piante, per questo motivo si consiglia una percentuale di humus sul terreno che si aggira intorno al 3%. Successivamente, questo materiale organico si trasforma nel suolo attraverso la mineralizzazione, ovvero quel processo teso alla biodegradazione completa di un composto organico e decomposizione in composti inorganici semplici.
Occorre prestare attenzione al concime composto da materiali che non riescono a penetrare nel terreno rischiando di depositarsi sulla superficie della stessa danneggiando i fili d’erba e cagionando un progressivo appassimento
Il ciclo trimestrale per concimare il prato
La concimazione è un’attività che va eseguita ogni trimestre, tuttavia la concimazione primaverile e quella autunnale si rivelano particolarmente importanti. La concimazione primaverile è indispensabile perché la pianta ha subito le temperature rigide invernali e quindi concimando il terreno riprende vitalità.
La concimazione autunnale è indispensabile perché serve per fornire la giusta ricarica di energia a seguito della stagione estiva la quale con le sue temperature elevate indebolisce il terreno. Non a caso, la concimazione organica – di cui sopra – è preferibile in autunno e primavera in quanto una volta combinati con la terra, ricostituiranno il livello di sostanza organica e di humus nel terreno.
Sia per la concimazione autunnale che per quella primaverile, si consiglia un concime contenente un’elevata quantità di azoto; l’azoto è importare soprattutto per quelle piante che presentano un colore pallido del fogliame ed una crescita rallentata. Nella stagione invernale ed estiva invece, si opta per una concimazione più ricca di potassio; il potassio rende le piante più resistenti al freddo, alle malattie e agli attacchi di parassiti.
Per completare la concimazione, si richiedono altresì elementi quali il fosforo, il calcio e lo zolfo: il Fosforo è utile per il trasferimento di energia nelle cellule e favorisce la crescita delle radici. Il Calcio va usato durante la concimazione del prato in quanto favorisce la maturazione dei frutti, tant’è che una carenza di calcio ne potrebbe cagionare la scarsa capacità di conservazione degli stessi. Lo Zolfo serve per proteggere il terreno da possibili funghi e quindi contrasta l’insorgenza di patologie.