S.O.S orchidea: come salvarla se ha perso foglie e fiori
Alcuni fiori sono davvero belli, maestosi ed eleganti, ma per coltivarli a dovere ci vuole impegno, costanza e, soprattutto, è necessario conoscere tutti i trucchi del mestiere. Anche quelli che riguardano il pronto intervento per salvare una pianta che non se la passa poi molto bene, come l’orchidea, per esempio, un fiore tanto bello quanto incredibilmente delicato.
Vi hanno regalato un bella orchidea, oppure ne avete comprata una voi, ci avete provato ma i risultati non sono quelli sperati? L’orchidea appare moscia e anche un po’ rinsecchita? Non affliggetevi, per prima cosa. Le orchidee sono fiori davvero molto delicati e basta poco per vederli andare in sofferenza. E questo vale anche per chi con il giardinaggio è abbastanza esperto. Cerchiamo allora di conoscere questa pianta, prima di capire perché qualcosa potrebbe andare storto nella coltivazione.
Le caratteristiche dell’orchidea
La famiglia delle orchidee è molto vasta. Parliamo di piante da fiori che comprendono oltre 30.000 specie botaniche, più gli oltre 120.000 ibridi. Le orchidee sono diffuse in tutto il mondo, dalle foreste dell’Equatore al deserto, dalla tundra dell’artico fino alle nostre città.
Per crescere bene, e questo vale per qualsiasi altra pianta, le orchidee hanno bisogno di luce, acqua e della giusta temperatura. Una delle specie di orchidea più coltivate, la Phalaenopsis, proviene dal sud-est asiatico; le diverse specie botaniche sono diffuse nelle foreste pluviali dall’Indocina al nord dell’Australia, ma anche nelle isole indonesiane, nel Borneo e nelle Filippine.
Quando qualcosa non quadra nella coltivazione delle orchidee, i fiori e le foglie mostrano evidenti segni di sofferenza.In genere il problema è la luce, che è troppo diretta e rischia di bruciare le foglie. Oppure la troppa acqua, che brucia le radici, o al contrario la poca acqua, che fa letteralmente rinsecchire la pianta.
Il risultato sono i fiori che diventano secchi e cominciano a cadere e le foglie che diventano gialle. Se vi è successo questo, aspettate a gettare l’orchidea nella spazzatura e provate a mettere in atto questi passaggi, una sorta di s.o.s per salvare la vostra pianta che ha perso le foglie e i fiori.
Osserva la pianta per capire cosa non funziona
Lo stato di salute dell’orchidea va monitorato costantemente, anche perché si tratta di un fiore che davvero può deperire senza un motivo apparente, così, all’improvviso. Quindi, tenetela d’occhio e controllate se la pianta comincia a perdere le foglie o se il fusto diventa giallo.
In molti casi, abbiamo detto, il problema è un eccesso di annaffiatura, che porta alla perdita delle foglie e al marciume delle radici. In altri casi, invece, la perdita delle foglie è dovuta a un eccesso nelle vaporizzazione fogliare.
Basta anche un po’ di ristagno d’acqua tra le foglie ed ecco che le foglie cominciano a cadere (questo in genere si verifica nei periodi in cui le temperature sono molto alte).
Cosa fare per salvare l’orchidea
Se la vostra orchidea rientra in uno dei casi che abbiamo appena descritto, allora rimboccatevi le maniche e seguite questi passaggi: il salvataggio inizia ora!
- Togliete la pianta dal vaso se avete notato la presenza di qualche radice marcia. Eliminate le radice marce e rinvasate la pianta
- In attesa di capire cosa fare non inserite la pianta all’interno di sacchetti o dentro qualsiasi altro ambiente umido, altrimenti la condannerete a morte certa esponendola alla formazione di muffe
- Smettete di annaffiare la pianta e limitatevi solo a qualche vaporizzazione in corrispondenza delle radici. In questa fase il fabbisogno dell’acqua è minimo e qualsiasi eccesso può portare al collasso definitivo della pianta
Malattie che provocano l’ingiallimento delle foglie
Oltre a essere una pianta molto delicata, l’Orchidea non è certo immune dagli attacchi esterni. Se le foglie diventano gialle, non è detto che la colpa debba essere per forza essere vostra, dell’annaffiamento o dell’esposizione. Potrebbe anche trattarsi di un infezione.
Le infezioni fungine possono debilitare la pianta provocando macchie di colore scuro sulle foglie o sui gambi. In questi casi è necessario potare la zona malata, l’intera foglia interessati e ricorrere a un buon prodotto fungicida.
Gli attacchi esterni possono essere causati:
- dal marciume grigio
- dall’oidio (in questo caso la soluzione è lo zolfo colloidale)
- l’antracnosi
A soffrire maggiormente di questi tipi di attacchi sono soprattutto le orchidee delle specie asiatiche. Per quanto riguarda invece le piante del Sud-Est asiatico, queste malattie, se presenti in forma lieve, non rappresentano un pericolo particolare.
Nel caso di virus, invece, la questione diventa un po’ più seria. I virus si manifestano in genere durante un periodo di stress (come il trasporto dei fiori, gli balzi di temperatura, il cambio della concentrazione di umidità). Il pericolo di infezione aumenta durante l’irrigazione
Se sospettate che la vostra orchidea sia stata colpita da un virus, dovrete trattare subito il fiore con un antibiotico e agenti fungicidi. Il lato negativo, però, è che queste misure non sempre bastano a scongiurare il pericolo.
C’è poi il problema della macchia batterica, che colpisce le foglie più vecchie. In questo caso le foglie sbiadiscono, diventano gialle e circondate da ombre scure. Si presentano anche piaghe che secernono liquidi.
Il trattamento, se dovesse succedere, è abbastanza semplice: la porzione infetta viene eliminata e la zona viene trattata con lo iodio. Ricordate di compiere tutte queste operazioni con calma e precisione e, se usate le cesoie per rimuovere porzioni di pianti, assicuratevi che siano sempre ben pulite e sterilizzate, altrimenti il rischio è quello di infettare ulteriormente la pianta.
Un’ultima e importante raccomandazione è quella di non utilizzare l’acqua del rubinetto per l’irrigazione: questo può portare alla saturazione del suolo con il cloro. Meglio utilizzare dell’acqua filtrata. Potete utilizzare una semplice caraffa con il filtro, per rimuovere le impurità, oppure acquistare direttamente l’acqua filtrata presente in commercio e destinata all’irrigazione e al giardinaggio.
Questo è tutto quello che dovete mettere in atto se vedete che l’orchidea comincia a dare segni di cedimento. Non è detto che il salvataggio in extremis vada a buon fine ma, almeno, potrete dire di averci provato! E se acquisterete una nuova orchidea in futuro, ricordatevi di mettere in pratica questi consigli sin da subito.