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Giardinaggio indoor e outdoor

Garofani, la guida completa

Dopo un lungo periodo quasi di dimenticanza, i garofani sono stati riscoperti e sono rientrati a buon diritto nei nostri giardini, in tutte le loro varianti, che oggi comprendono numerosi ibridi policromatici che sono stati creati nel periodo dell’oblio. Un ritorno che si sposa con le esigenze di una società in continuo movimento e senza tempo, visto che non hanno bisogno di tanta manutenzione, ma di un terreno leggero e di tanto sole.

Chiamati a livello scientifico Dianthus, i garofani sono delle piante estremamente versatili, una caratteristica che ha consentito loro di ambientarsi e adattarsi nei climi più disparati, anche opposti tra loro, dai grandi prati, ai boschi, fino anche alle estreme altitudini alpine, dove la vegetazione comincia a scarseggiare. Si tratta di una tipologia di pianta che prevede più o meno trecento specie, oltre che a un numero imprecisato e in continua crescita di nuovi ibridi e di diverse varietà.

Garofani, fiori a bassa manutenzione

Insomma, il garofano è una di quelle piante che oggi sono un must have in giardino, utili per creare varietà di colore, per riempire degli spazi rimasti vuoti e difficili da colmare; per dare, ancora, vivacità a delle zone a bassa manutenzione, per dare luogo a dei veri e propri tappeti colorati di fitta vegetazione e, infine, per avere sempre dei fiori da tagliare e mettere in vaso, o dentro casa, o sul tavolo in giardino. Inoltre, la sua versatilità include che può anche essere coltivato in vaso!

Inoltre, il garofano ha un prezzo davvero esiguo, a cui contrappone una durata longeva – a patto che sia ben tenuto – e una facilità di riproduzione. E in più, se posto nelle giuste condizioni, riesce anche ad espandersi notevolmente, creando dei cespugli di grosse dimensioni. Queste sono tutte le caratteristiche che hanno contribuito alla sua riscoperta e al suo odierno successo, e al successo che ebbe in passato soprattutto nelle case di campagna, quando c’erano poche cure e si richiedevano delle piante belle e resistenti.

Tra l’altro, la riscoperta odierna ha portato a dei cambiamenti rispetto al passato. Prima del loro oblio, i garofani in voga provenivano soprattutto dalla Liguria, che era proprio nota per i suoi paesini tra monti e mare pieni di questi fiori. Oggi, invece, pur mantenendosi intatte le varietà liguri, la maggior parte dei garofani sono esotici, arrivano da paesi lontani e in particolare dall’Ecuador, da cui provengono gli ibridi dai colori sgargianti, mescolati insieme anche nello stesso fiore. Tuttavia, della gloria passata rimangono la tipica resistenza, e la durata della fioritura.

Come detto, ci sono davvero tante varietà di garofano, le più interessanti delle quali andremo a scoprire nei prossimi paragrafi. Ma prima, è bene conoscere i bisogni e le esigenze comuni a tutte queste coloratissime piante.

Garofani, coltivazione e cura

Garofani rosa, fiori eleganti e delicati che hanno bisogno di tanto sole.

Innanzitutto, qualsiasi tipologia di garofano richiede di essere posto in una zona molto soleggiata, in quanto all’ombra si nota subito che sente la mancanza della luce, visto che si afflosciano, si allargano come se volessero muoversi per cercare luce e calore. Se posti nelle bordure, i garofani devono per forza essere messi nel primo ordine, o comunque non devono assolutamente ricevere ombra da piante più alti.

Visto che sono piante molto resistenti, e molto versatili, non richiedono dei terreni particolarmente fertili, in quanto si trovano bene anche in terreni piuttosto sterili e sabbiosi. L’importante è che non siano pesanti. Oltre a questo, va ricordato che non sono amanti di forti concimazioni, che anzi tendono a incentivarne uno sviluppo disordinato e disorganizzato, facendo perdere loro un po’ della loro tipica eleganza. Per i garofani, quindi, è sufficiente usare un fertilizzante per piante da fiore, e con una dose che corrisponde alla metà del dosaggio consigliato.

La tipica resistenza che li contraddistingue permette loro di sopravvivere a lungo anche a periodi di secco, periodo in cui entrano come in una fase di quiescenza. Ma, in ogni caso, meglio evitare che arrivino a tanto, perché comunque sono piante che apprezzano delle annaffiature frequenti, che vedono l’apporto di una quantità d’acqua non eccessiva, quanto piuttosto moderata. Va detto che gli ibridi moderni, che si distinguono dai classici per la loro abbondante fioritura, sono più sensibili ai periodi di secca, e quindi hanno più bisogno di essere bagnati. Inoltre, temono il ristagno e i terreni pesanti.

Si è detto che il garofano non ha bisogno di particolari e impegnative manutenzioni. L’unica cosa che viene richiesta, e solo durante l’estate, è di togliere i fiori che si sono seccati, recidendoli alla base, in modo che la pianta si senta stimolata a una nuova fioritura.

La struttura dei garofani

Garofani gialli

Oltre alle esigenze, tutte le diverse varietà presenti di garofani hanno in comune la struttura generale. Anzi, proprio gli elementi base della pianta – che quindi restano sempre gli stessi, a parte qualche eccezione – permettono di esprimere e di dare luogo a tutte le varianti.

Si tratta di una pianta erbacea, la cui base (nelle specie perenni) tende nel tempo ad irrobustire e in alcuni casi riesce anche a lignificare. I fusti, qualsiasi sia la loro altezza, sono decisamente nodosi, un dettaglio che si nota praticamente subito e specialmente nelle varietà da taglio, che presentano delle corolle di dimensioni e peso particolarmente generosi, sorrette per questo da degli assi robusti.

I fusti, nella stragrande maggioranza delle varietà, danno vita solamente a un fiore, il quale può presentare delle corolle semplici, semidoppi, doppie o anche multiple, ovvero con dei petali di dimensioni, forme e colori molto diversi. Le foglie si dispongono lungo tutto il fusto, e hanno una forma molto lineare, sono sottili e tendenzialmente allungate, e terminano a punta. Il loro colore è tipicamente un grigio-verde.

Garofani, moltiplicazione e difficoltà della riproduzione

I garofani, se sono facili da coltivare e mantenere, non sono altrettanto semplici da riprodurre. La moltiplicazione per talea è il procedimento che permette di ottenere i migliori risultati, ma non è facile arrivare a quei risultati.

La stagione migliore per riprodurre la maggior parte delle tipologie di garofano è l’autunno, ma è possibile fare qualche tentativo anche in estate badando bene a ridurre il fogliame di un terzo in modo da scongiurare l’evapotraspirazione. Per una buona riuscita della riproduzione, è bene prendere la talea nel punto di intercambio tra tessuto erbaceo e tessuto legnoso, un metodo che aumenta le possibilità di attecchimento.

Ora che abbiamo visto quali sono le esigenze comuni a tutti i tipi di garofano attualmente esistenti, e che abbiamo conosciuto la loro struttura, entriamo più nello specifico, andando a vedere quali sono le diverse tipologie, selezionandone alcune tra le più interessanti in grado di soddisfare ogni tipo di gusto estetico e necessità.

Fioritura garofani compatti e fioriture multiple

Iniziamo con una tipologia di garofani adatti a chi ha poco spazio (o deve riempirne uno piccolo) e che fioriscono più volte. Sono i Candy Floss (“zucchero filato”), fiori, come dice il nome, dall’aspetto soffice e delicato, ma molto vaporoso ed esteticamente appagante. Questo garofano dà luogo a dei cespugli sferici non più alti di 30cm, che richiedono come unica manutenzione una cimatura primaverile, operazione volta a mantenerli sempre perfetti e ordinati.

I fiori vengono sorretti da uno stelo molto robusto, e presentano delle corolle doppie i cui petali sono di un rosa tenue, variegati internamente da delle punte cremisi o fucsia, mentre i bordi sono seghettati. La fioritura ha luogo da maggio ad agosto, e al loro aspetto delicato si unisce un profumo che richiama quello dei chiodi di garofano.

Garofani in vaso

Si è detto che i garofani possono essere coltivati molto bene anche in vaso, cosa che può essere fatta egregiamente scegliendo delle specie compatte e folte, che siano perfette per decorare il davanzale della finestra, una cassetta, o da porre in dei vasetti destinati a fare da ornamento a tavoli e tavolini.

In questo senso, l’ibrido che è stato chiamato Mojito è perfetto, perché presenta tutte queste caratteristiche, e ha in più un profumo molto intenso, piacevole. Il colore è molto elegante – ed è quello che dà il nome alla pianta – con corolle semplici, i cui petali hanno un margine con piccole seghettature, e sono leggermente arricciati. Il colore è appunto bianco, mentre la gola è verde lime. La fioritura ha luogo da giugno fino a ottobre.

Bordure basse e bordure alte

Con i garofani la scelta può anche ricadere sulle “dimensioni” – o meglio, sull’altezza – della bordura. Per esempio, chi cerca una bassa bordura può puntare sul Diwali, un ibrido di recente realizzazione e parte della serie Super Trouper, che è alto appena 10cm e si riconosce per le corolle semidoppie, colorate di porpora all’interno mixato al rosa, mentre l’esterno è bianco. I petali hanno un margine un po’ sfrangiato, mentre per il resto questo garofano si distingue per una vegetazione cespugliosa di un bel verde scuro.

All’opposto c’è il Gran’s Favourite, un garofano perfetto per bordure di altezza media, o come pianta da fiore da mettere nel secondo ordine: la pianta è infatti alta 40cm e ha un diametro di 30, e la sua fioritura è molto longeva, tale che si può spingere fino al mese di ottobre. I suoi sono fiori da taglio, e danno tanta personalità per la disposizione particolare del colore, nonché per il loro profumo. Infatti, i petali sono bianchi con bordi rosso-viola che danno vita a un disegno a spirale, quasi ipnotico. La parte con il colore più intenso e acceso è quella della gola.

Garofani decombenti

Una tipologia di garofano che alcuni definiscono come penduli, ma è una nomenclatura sbagliata. Sono infatti delle tipologie molto vigorose che se poste in baso debordano, appunto decombendo, ma tuttavia rivolgendo sempre i fiori verso l’alto: in questo modo, formano come un anello fiorito.

Di questa tipologia, il più rappresentativo è sicuramente Capitan Marco, una specie che unisce insieme bianco e rosso e dà luogo a un disegno davvero molto particolare, dal momento che il fondo bianco è sormontato da decorazioni rosse e luminose a doppio anello, che fa da cornice a due macchioline bianche. Estremamente ricercato e particolare.

Chiamati a livello scientifico Dianthus, i garofani sono delle piante estremamente versatili, una caratteristica che ha consentito loro di ambientarsi e adattarsi nei climi più disparati

Garofani per l’orto

Tra le più vecchie varianti di garofano c’è quella da orto, una di quelle appena riscoperte dopo un lungo periodo di dimenticanza. Sono delle piante adatte alla coltivazione nelle bordure, e nelle aiuole, ma il loro habitat naturale è l’orto, o l’orto-giardino.

Si caratterizzano per degli steli particolarmente spessi e robusti, che sorreggono dei fiori piuttosto grandi, pieni e ricchi, che sono perfetti per essere tagliati, e anche posti in vasetti durano molto a lungo. Dei garofani da orto si segnala in particolare il Bailey’s Celebration, un fiore che mescola rosa, ciliegia e bianco in una fantasia molto striata, che ricorda un buon gelato variegato.

Gli amanti dei giardini rocciosi

Sono garofanini molto piccoli, perfetti delle bordure basse e per i giardini rocciosi. Per esempio, il Flutterby è alto circa 10cm ed è molto compatto, noto per creare dei piccoli cespugli di vegetazione grigio-verde. I suoi fiori presentano una corolla semplice, o in alcuni casi semidoppia, non molto ricercata ma ugualmente affascinante per i suoi fiori a farfalla.

Fiori che presentano un fondo bianco, che si nota solo nella gola e nei bordi, visto che per il resto è coperto da uno strato rosa molto intenso, per non dire metallizzato. Rispetto ad altri garofani, il suo profumo è molto dolce.

I garofani botanici

Concludiamo con i garofani botanici, anche loro con degli estimatori alla stessa maniera di altre varietà ibride e selezionate. Di questi garofani, infatti, se ne trovano già in natura delle specie bellissime. Per esempio, il Dianthus Plumarius, la cui corolla va dal bianco al rosa e ha dei petali molto sfrangiati che ricordano delle piume. Questi garofani sono tipici di terreni aridi e secchi, al punto che si adattano anche nelle petraie. La loro fioritura ha inizio in primavera, si interrompe durante il caldo estivo, e poi riprende verso l’autunno.

Simile, ma ancora più particolare, il Dianthus Superbus, un garofanino sempre sfrangiato, ma più alto (60cm) e con le frange più aspre e disordinate, che spicca tra le fioriture delle zone alpine. Il fiore è rosa – raramente bianco – con una tipica picchiettatura verde. La corolla è fatta di cinque petali che formano una sorta di calice, che poi si divide nelle sue frange.

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