La coltivazione dell’albero in vaso
L’albero in vaso è una soluzione ottima per chi non dispone di un giardino libero, di un giardino grande, o di un giardino in generale, ma solamente di un terrazzo o di un giardino cementificato. Una soluzione ottima per chi, nonostante questo, non vuole proprio rinunciare a ombra, frutta, fiori. Insomma, l’albero può crescere anche in vaso, ma in questa situazione servono delle cure specifiche per farlo crescere in salute, a cominciare proprio dalla scelta del vaso e dalla sua posizione.
L’albero, infatti, pur essendo nato per la coltivazione in piena terra e non in dei contenitori, riesce a crescere anche in un ambiente angusto come quello del vaso, soluzione necessariamente adottata da chi dispone solamente di balcone, terrazzo o spiazzo. Prima di comprare l’albero e il vaso, però, bisogna fare delle precisazioni e delle operazioni:
- Bisogna infatti controllare la portata della soletta del balcone, perché il peso che dovrà sostenere non è indifferente – si parla di un albero e di un vaso di grosse dimensioni, a cui unire terriccio e l’acqua assorbita con la pioggia, che aumenta il peso.
- L’albero in vaso, non considerando la taglia e le dimensioni che potrà raggiungere né le dimensioni del vaso stesso, dipende in tutto e per tutto da noi. Siamo noi che dobbiamo sempre fornirgli l’acqua, i nutrienti e via dicendo, come se si trattasse di una pianta da vaso qualsiasi, come il geranio o la salvia.
Oltre a questo, bisogna chiedersi quando ha effettivamente senso coltivare un albero in vaso. In generale, può avere senso se proprio non ci sono delle alternative – e quindi per le situazioni che abbiamo visto; o per la realizzazione di progetti innovativi e avanguardistici, in cui l’albero in vaso viene inserito in una struttura edilizia, operazione di cui l’esempio più prestigioso è certamente il Bosco Verticale di Milano, ma ci sono tanti altri esempi sia in Italia che in Europa.
Ancora, l’albero in vaso ha senso per le specie tropicali, che quindi vanno protette e spostate all’interno nei mesi freddi; o infine per un allestimento temporaneo, come possono essere fiere, manifestazioni e altri eventi. Non ha senso se, invece, non sono specie tropicali e si gode di un giardino erboso di dimensioni normali.
Attenzione al vaso
Quando si decide di coltivare in vaso un albero, bisogna scegliere un recipiente che sia grande e pesante, con una base d’appoggio più larga del diametro, e quindi poco rastremata. In questo senso, i vasi più stabili e consigliate sono quelli a forma di cubo, perché resistono meglio all’effetto vela che si crea quando l’albero in vaso è sottoposto al vento, e la forza applicata viene amplificata dalla lunghezza del tronco che fa da leva. Quindi certo, il vaso a cubo ha più stabilita ed è più saldo sul pavimento, ma in ogni caso è meglio evitare la coltivazione in vaso di una pianta così grande e complessa in una zona spesso ventosa.
La scelta del vaso comprende anche una valutazione attenta del materiale, soprattutto tenendo conto delle condizioni atmosferiche della zona. Se abitate in un posto freddo, è meglio che puntiate su materiali che non si indeboliscano o, peggio, rompano con le gelate. E viene da sé che il travaso di un albero è operazione ben più faticosa e complessa di un travaso di una pianta più piccola e tipicamente da balcone.
Nei climi caldi, invece, meglio puntare su materiali termoisolanti con una grande permeabilità, come per esempio plastica e resina, mentre assolutamente non il coccio, che assorbe tanto calore e farà si che l’albero chiederà molta più acqua.
Nell’albero in vaso va garantito sempre il drenaggio, e per fare in modo che nel tempo il drenaggio si mantenga bisogna mettere sul fondo della sabbia, dei ciottoli e della ghiaia. Porre il vaso su un piccolo rialzo farà sgrondare liberamente l’acqua sul pavimento, e i fiori di fondo non si ottureranno con l’accumulo di terriccio.
In caso di vasi contenenti piante delicate e/o tropicali, che quindi vanno spostate all’interno durante l’inverno, bisogna predisporre una pedana con delle ruote su cui mettere subito il vaso (la pedana deve essere ovviamente robusta). La pedana va valutata nella sua portata e anche nelle sue ruote, che non si devono bloccare per il peso eccessivo.
Piantare l’albero in vaso
Adesso che abbiamo visto tutti i (numerosi) preamboli, passiamo a specificare in che modo mettere a dimora un albero in un vaso. Bisogna sempre fare attenzione alla posizione del colletto, che va mantenuto al livello del terriccio e mai al di sopra, in modo che non si ribalti. Se decidete di coltivare un albero in baso, in generale, potete scegliere se comprarlo già messo a dimora in un contenitore sufficientemente grande che lo ospiterà per un certo periodo, o se prendere un esemplare in zolla o in vaso temporaneo pronto per essere trapiantato.
La seconda soluzione è certamente la più difficile, però consente di mettere subito l’albero nel vaso che avete scelto, magari in abbinamento all’arredamento, o con un certo tipo di design. Comunque, in questo secondo caso fate attenzione a mettere il colletto a livello del terreno, perché più l’albero si pone in alto nel contenitore più si alza il baricentro e quindi il rischio che si ribalti.
Annaffiare, nutrire, curare
Come detto inizialmente, l’albero in vaso va bagnato molto spesso, e soprattutto nel suo primo anno di vita quando espande le radici nel terreno. Ma anche gli altri anni, comunque, il suo fabbisogno idrico resta piuttosto alto, specie se posto in un contenitore di coccio o se il vaso è al sole ed è scuro (i colori scuri si scaldano più velocemente).
Il momento di bagnare si capisce ricorrendo al metodo di coltivare ai piedi del tronco delle erbe perenni, che servono da indicatore e quando iniziano a dare segni di appassimento è il segnale che bisogna annaffiare il vaso: non bisogna andare sul particolare, perché allo scopo possono servire anche delle banalissime oxalis.
La zolla dell’albero in vaso va bagnata nel modo più uniforme possibile. Ovvero, bisogna evitare di far filare l’annaffiatoio sempre nello stesso punto. È meglio riempire un secchio con l’acqua e svuotarlo nello spazio libero tra il terriccio e il bordo del vaso, in modo che l’acqua bagni la superficie in modo uniforme come se fosse pioggia.
Durante il primo anno non serve stimolare l’albero con i fertilizzanti, a meno che non mostri dei segni clorosi. Infatti, l’utilizzo di fertilizzanti ricchi di azoto favorisce una crescita veloce, e in caso di alberi non è proprio il caso. Dopo il primo anno, comunque, tutte le primavere bisogna rimuovere delicatamente il primo strato del terriccio – che occupa tendenzialmente 10 centimetri – in modo da non ferire le radici poste più in superficie. Questo strato va sostituito con del materiale fresco, organico e fertile.
Nei mesi freddi, per far fronte alle basse temperature, si può disporre una ricca pacciamatura con della corteccia, delle foglie o del terricciato di letame.
La potatura
Per quel che concerne la potatura, non ci sono regole che si applichino a tutte le specie, ma solamente delle linee guida valide un po’ per tutti. Per esempio, bisogna sempre eliminare il secco e le parti danneggiate, bisogna intervenire con tagli leggeri in modo da contenere lo sviluppo senza però andare ad agire pesantemente.
Quando un albero in vaso è cresciuto e supera i confini del vaso, il suo carico e i suoi confini, va comunque trapiantato in giardino, in caso anche regalandolo. Non bisogna mai ridurlo ad un moncone, che è brutto da vedere, solo con la scusa di ringiovanirlo.
Scegliere gli alberi giusti
È arrivato finalmente il momento di scegliere l’albero da mettere in vaso. Questa scelta deve sempre orientarsi su piante con strutture che si adattino al contenitore. Quindi vanno evitate le piante con un apparato radicale profondo, in favore di alberi dallo sviluppo limitato e facili da potare, che sopportano anche tagli ripetuti. Vediamone alcuni:
- Partiamo da alberi in vaso con fioritura primaverile. Il primo esemplare proposto è la Photinia serrulata, alberello più che albero visto che raggiunge al massimo cinque metri. La sua chioma è sempreverde, mentre in fase giovanile la vegetazione assume una splendida vegetazione rossa alternata a foglie di un bel verde lucido. I fiori nascono ovviamente in primavera, sono piccoli e bianchi e sono seguiti da bacche rosse. Oppure è una buona scelta anche il maggiociondolo o Laburum anagyroides, che in base alla coltivazione assume una forma a grande cespuglio o a piccolo albero. Rappresenta una delle fioriture più maestose della stagione primaverile, che assume colori gialli, dorati, mobili al vento e molto duratura (quasi un mese). Inoltre, è molto semplice da coltivare.
- Ci sono anche alberi in vaso che fioriscono in inverno. Per esempio, la Camellia sasanqua che è ideale per chi cerca una camelia sempreverde che fiorisce in anticipo e rallegra l’esterno anche quando le altre piante sono spoglie. Tra le diverse varietà si segnala Marta Piffaretti, selezionata nel nostro Paese negli anni Settanta e subito riconoscibile per i suoi grandi fiori rosa acceso a struttura doppia e molto profumati.
- Chi è alla ricerca di foglie particolari e variegate può puntare sulla Zelkova serrata “variegata”, un piccol albero con le forme molto eleganti. Le sue foglie, uniche, sono verde scuro contrastato dal bordo bianco, di profondità variabile e irregolare. In primavera e autunno non è raro che presentino anche delle sfumature rosa. Invece, il Cercis canadensis “Alley Cat” è un classico Albero di Giuda, che presenta fiori rosa prima di emettere foglie, che sono verdi e con degli spruzzi di bianco molto irregolari e per questo bellissimi.
- L’Acer pseudoplatanus Brillantissimus è un unicum, un piccolo albero che continua a cambiare colore durante l’anno. Per esempio, in primavera le foglie nascono e sono di un rosa acceso, poi assumono una colorazione giallo-verde luminosa e dorata, e poi virano verso il verde scuro con delle sfumature color crema. È l’albero perfetto per chi cerca un acero diverso da quelli orientali a foglia rossa, che sono così scelti da essere ormai banali.
- Parlando di colori, ci sono anche degli alberi coloratissimi in autunno, e produttori di bacche. Per esempio, il Crataegus prunifolia Splendens, albero che produce bacche di un rosso molto acceso molto grandi e persistenti, e che rallegrano i rami una volta spogliati. Oppure l’Arbutus marina, un corbezzolo che in climi favorevoli fiorisce e produce frutta per tutto l’anno. O ancora la Parrotia persica, un piccolo albero con viraggio di colore mozzafiato.
- Infine, ecco qualche albero dai frutti gustosi. Il Prunus persica Platycarpa si nota per i suoi frutti, le pesche tabacchiere (che hanno la forma schiacciate). Sono ancora pochi a sapere che in primavera questo albero dà luogo a una bellissima fioritura con delle corolle di un maestoso e brillantissimo rosa. Oppure, il Mespilus germanica – il nespolo – dopo la fioritura che ha luogo in tarda primavera, produce frutti gustosissimi da consumare per un periodo di tempo anche piuttosto lungo.
Vasi per alberi: dove acquistare
In commercio esistono diverse tipologie di vasi adatti per coltivare alberi. Li trovate anche on line, di diversi materiali, forme e dimensioni. Se non sapete da dove partire, potete iniziare a dare un’occhiata ai banner qui sotto, un ottimo punto di partenza per la vostra ricerca o un modo semplice e veloce per acquistare direttamente on line.
Buona piantumazione a tutti!
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