Avviare una piccola coltivazione di aglio è un ottimo modo per avere questo tubero sempre a disposizione per il suo utilizzo in cucina, piuttosto che per sfruttare le sue molte qualità benefiche, si tratta, infatti, di un ortaggio considerato come un vero e proprio antibiotico e antinfiammatorio naturale che svolge, inoltre, un’importante azione antiossidante e immunostimolante.
Se avete deciso di coltivare l’aglio, in casa o all’aperto, sappiate che l’unica difficoltà che potrete riscontrare riguarda la sua raccolta. Discernere il momento migliore per raccogliere l’aglio è essenziale per diversi motivi; primo tra tutti per non coglierlo troppo presto o troppo tardi ritrovandosi ad avere tra le mani un prodotto non ancora pronto, piuttosto che troppo maturo.
In secondo luogo risulta molto importante sia ai fini della sua futura conservazione, che per poter estendere al meglio la coltivazione dell’aglio. Proprio perché si tratta di specie bulbosa, e quindi il cui frutto cresce sotto terra lontano dalla vista, può essere difficile sapere, a colpo d’occhio, quando è il momento migliore per effettuare la raccolta.
Gli esperti affermano che il momento migliore per raccogliere l’aglio sia quando le foglie esterne cominciano ad asciugare e restano solo 5-6 foglie verdi centrali; a questo punto la maturazione risulta ideale poiché la testa dell’aglio sarà completamente formata ma apparirà ancora soda e di colorazione piuttosto scura.
Se avete avviato la coltivazione in autunno, come si fa di consueto, la maturità ideale sarà raggiunta tra la metà e la fine dell’estate, a seconda di fattori climatici che hanno riguardato la zona di coltivazione durante l’intero ciclo di vita della pianta.
La pianta dell’aglio non ama il freddo della stagione autunno-invernale, è per questo motivo che comincia ad afflosciarsi con le prime gelate e arriva poi a seccarsi quasi del tutto; è a questo punto che il tubero andrebbe raccolto.
È possibile decidere di lasciare alcuni bulbi in loco, invece che raccoglierli tutti, ai fini di farli vegetare nuovamente l’anno seguente con l’arrivo dei primi caldi; inoltre così facendo si potrebbe estendere la coltivazione, poiché si formerebbero nuovi piccoli bulbi che cresceranno lateralmente al bulbo-madre.
La raccolta dell’aglio, dunque, non si esegue unicamente a scopo alimentare, ma diventa un’intelligente pratica colturale volta ad impedire un eccessivo affollamento della zona di coltivazione ad esso dedicata.
Per quanto riguarda la conservazione dopo la raccolta, dipende dalle diverse varietà di aglio; le varietà a collo molle si conservano più a lungo, circa 8 mesi, mentre quelle a collo rigido nella migliore delle ipotesi si conservano per circa 6 mesi.
In estate, prima di raggiungere il tempo del raccolto, l’aglio produce un peduncolo che se tagliato quando è ancora tenero può essere utilizzato per la preparazione di insalate, stufati e uova strapazzate; è una parte molto aromatica e gustosa dell’aglio.
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