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Curare il Giardino

3 tecniche per il taglio del prato

Il taglio del prato, da effettuare con apposite macchine tagliaerba, è un’operazione importante per garantire la vitalità di un manto erboso, oltre che preservarne l’estetica. Infatti, le operazioni di manutenzione del prato regolari contribuiscono a mantenere un ambiente sano e ordinato, promuovendo la crescita uniforme delle piante e impedendo agli infestanti di proliferare.

Esistono diverse tecniche per tagliare il prato in modo efficiente, in base al tipo di giardino e altri fattori; dopo aver individuato la tecnica più confacente alle tue esigenze, scegli quali macchine tagliaerba utilizzare per ottenere i migliori risultati.

Taglio Mulching

Il taglio Mulching, tradotto in italiano come “pacciamatura”, richiede delle macchine tagliaerba in grado di “trattenere” l’erba tagliata e ridistribuirla sul prato. Qui l’erba si decompone in maniera rapida, restituendo nutrienti al terreno.

La tecnica Mulching ha diversi vantaggi, tra cui la possibilità di fertilizzare il terreno in maniera naturale (e quindi risparmiare sui fertilizzanti chimici), evitare l’evaporazione dell’acqua e impedire alle erbacce di diffondersi.

Sebbene il taglio Mulching permetta di risparmiare tempo, è importante notare che non è adatto a tutti i prati, come quelli di alta qualità, dove il taglio con raccolta dei residui è preferibile per garantire la massima pulizia del prato. Inoltre, in aree particolarmente umide, con la pacciamatura il rischio di marciume può aumentare.

In più, per ottenere un risultato ottimale con questa tecnica bisogna eseguirla in maniera corretta, rimuovendo non più di un terzo dell’altezza complessiva dell’erba ed evitando i periodi non idonei, come l’autunno, quando le temperature possono compromettere la decomposizione dei residui.

Arieggiatura

L’arieggiatura è un processo che permette di rigenerare il prato, poiché permette di rimuovere il feltro costituito da foglie, detriti e residui vegetali che si accumulano sul terreno nel tempo. Un po’ di feltro è utile perché ritarda l’evaporazione dell’umidità, ma uno strato troppo spesso può causare diversi problemi, tra cui il rallentamento dell’assorbimento dei nutrienti, la riduzione dell’efficacia dell’irrigazione, ecc.

L’arieggiatura risolve queste problematiche, migliorando la permeabilità del suolo e favorendo la penetrazione di luce, aria, semi e fertilizzanti. Ma come si effettua l’arieggiatura? È possibile avvalersi di un rastrello manuale, ma in questo caso l’operazione potrebbe essere lunga e faticosa, ed è consigliabile solo in caso di prati più piccoli. Per i giardini più vasti, invece, è consigliabile impiegare delle apposite macchine tagliaerba, definite proprio “arieggiatori”.

Falciatura manuale

Prima dell’avvento dei motori a scoppio e dell’elettricità, la manutenzione di campi e prati veniva effettuata con la falce. Questo utensile, costituito da una lama arcuata collegata a un bastone, veniva utilizzato per rimuovere le erbacce ostinate. Ancora oggi, la falce può essere impiegata per alcuni lavori in giardino.

Tuttavia, anche se si tratta di uno strumento particolarmente economico, utilizzarlo (soprattutto durante le stagioni più calde) richiede uno sforzo significativo, sia fisico che temporale. Pertanto, la falce può essere considerata un’opzione abbastanza valida se il prato è di dimensioni ridotte, ma per aree più vaste diventa meno pratica. In quest’ultimo caso, è preferibile avvalersi di macchine tagliaerba dotate di motore.

Inoltre, è sempre bene accertarsi di usare la falce in maniera corretta e tenerla lontana da mani inesperte, poiché potrebbe essere pericolosa.

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