La fioritura delle piante esotiche
Non succede sempre, ma quando le piante esotiche fioriscono è un evento maestoso e straordinario in grado di stupire tutti. I loro fiori durano poco tempo, non sono particolarmente vistosi ma sono molto profumati. Per riuscire in questa piccola impresa, bisogna mantenere le piante esotiche una perfezione di condizioni di luce, acqua e temperatura per molti mesi (e poi valgono tante fotografie).
Uno dei livelli più complicati, per chi coltiva le piante di casa, è rappresentato dalla fioritura di esemplari normalmente apprezzati per il fogliame decorativo. La fioritura, evento decisamente eccezionale, è vista come una raggiunta maturità della pianta, del suo impeccabile stato di benessere.
Oggi è più frequente che spuntino dei fiori, rispetto a qualche anno fa. Questo perché sul mercato sono disponibili varietà meglio adattate, e le abitazioni si sono fatte negli anni sempre più luminose. C’è poi una maggiore conoscenza delle esigenze delle piante, mentre le temperature estive si sono fatte più alte e uniformi per un lungo periodo.
Non tutte le persone riescono a far nascere i fiori nelle loro piante esotiche, o non riescono a riconoscerli. Proprio per evitare quest’ultimo punto, abbiamo deciso di proporvene alcuni.
Cosa tenere a mente nella cura delle piante esotiche
Prima di andare a conoscere le caratteristiche dei fiori delle piante esotiche, bisogna tenere a conto di alcuni parametri. Le piante domestiche tendenzialmente fioriscono solo alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, dopo aver beneficiato di una lunga stagione in condizioni stabili e favorevoli.
Ovvero, la pianta deve aver goduto di alta temperatura, con le condizioni climatiche attuali non così rara, e una generosa disponibilità idrica generosa, grazie a bagnature frequenti e regolari. È importante poi mantenere delle condizioni di luminosità che riproducano quelle dei loro habitat naturali, senza però credere che un pieno sole sia la scelta ideale. Infine, è fondamentale scegliere il vaso giusto: un contenitore grande ma proporzionato alle dimensioni dell’esemplare, con terriccio organico e ben drenato. Senza tralasciare la fortuna, che non guasta mai.
Sansevieria
Tra le piante esotiche i cui fiori vanno conosciuti c’è sicuramente la Sansevieria, pianta che rientra tra le numerose succulente coltivate in casa e che danno vita a dei fiori. Alcune, come la Schlumerbergera o le Calanchoe, sono delle vere e proprie piante da fiore.
Nella Sansevieria, invece, la fioritura non è un evento affatto scontato. Avviene infatti in un’epoca diversa a seconda della specie. Nella più comune, la Sansevieria trifasciata, la fioritura avviene nella seconda parte della stagione estiva, e forma una spiga eretta di piccoli fiori bianchi che si aprono in successione.
Per apprezzarla, è necessario entrare nella stanza dove sono state posizionate di notte, momento in cui rilasciano un profumo intenso e molto dolce. Il singolo fiore è a forma di stella ed è costituito da sei sottili e lunghi petali nastriformi, leggermente retroflessi, con un colore che varia dal bianco al verde.
La Sansevieria fiorisce quando è matura e ben tenuta, e coltivata in condizioni di intensa luminosità a temperature elevate e costanti. Meglio se tenuta in vasi prossimi alla forzatura, e che sia ben nutrita con fertilizzati pensati specificatamente per cactacee.
Marante leuconeura
La Marante leuconeura, insieme alla Aglaonema (nel paragrafo successivo) è apprezzata per il
disegno del fogliame, che funge da elemento decorativo anche se statico visto che non ha variazioni
stagionali.
È una pianta che fiorisce piuttosto difficilmente, e non tiene conto né della sua maturità né delle sue dimensioni. Servono delle condizioni a lei idonee, quali una luminosità diffusa e abbondante, senza sole diretto e bagnature regolari, ma non eccessive.
La Maranta leuconeura necessita più di un’alta umidità ambientale che di acqua, ma ciò non implica le vaporizzazioni, che anzi sono sconsigliate in quanto le foglie tendono a macchiarsi. Meglio usare dell’acqua piovana raccolta in una bacinella pulita di plastica, o di quella demineralizzata. Quando fiorisce, presenta fiori piccoli e a forma di imbuto che possono essere totalmente bianchi o con qualche venatura violacea o color lavanda portati verso l’esterno. Sono sostenuti da uno scapo fiorifero, e si aprono in successione.
Aglaonema
Anche questa è apprezzata per le sue foglie decorative, ed è considerata indistruttibile per meritodella sua capacità di resistere in condizioni di scarsa luminosità e carenza idrica, diffusa in molte case degli italiani. In grandi esemplari è capace di arredare da sola un’intera stanza.
Le Aglaomene con tanti fusti, che sono alte oltre un metro e larghe anche di più, sono in grado di sviluppare un’imponente massa di vegetazione con foglie grandi di forma lanceolata con lunghezza fino a 15 centimetri, che si flettono verso l’esterno in modo dolce e con brillantezza, e coprono il vaso fino al bordo. Possono essere anche maculate d’argento, nella varietà “Silver Queen”.
Sono queste le condizioni che permettono alla Aglaonema di aprire a ripetizione piccole spate verdi
con spadice di colore giallo, curiose e decorative.
Il filodendro
È difficile classificare i filodendri, e anzi spesso si trovano in commercio piante diverse tra loro e che però sono etichettate con il nome del genere filodendro, senza nessun tipo di specificazione relativo alla specie e alla varietà. Ma perché il genere dei filodendri è così complesso? Le piante hanno dorme diverse a seconda della loro età, tanto che quelle giovani sono piuttosto diverse da quelle adulte. Inoltre, sia in natura che in serra, esistono forme ibride o intermedie tra due specie distinte, perché il filodendro tende a ibridarsi con facilità. Infine, non mancano le mutazioni.
Tra queste, citiamo il Philodendron ‘Emerald Queen’, ibrido vigoroso, di origine orticola con foglie di un verde molto particolare, grandi, fresche, che le piante giovani portano verso l’alto, quelle rampicanti verso l’esterno. Il filodendro produce il suo splendido fiore solo quando maturo e posto nelle condizioni ideali. Si tratta di uno spadice carnoso, a cui seguono in natura dei frutti a forma di bacca.
L’aspidistra
Diverse sono le specie di aspidistra, i cui fiori compaiono all’inizio dell’estate. Sono solitari, carnosi, campanulati, eretti e larghi fino a 3 centimetri, con un interno color crema e un esterno marrone rossiccio. La fioritura si può vedere solamente in pianti poste in condizioni perfette, e si distingue perché mai
appariscente: rispetto alle altre piante tropicali, infatti, sbocciano alla base dei busti e durano poco.
Molti non si accorgono nemmeno della fioritura, in quanto l’aspidistra ha una vegetazione molto folta e localizzata in alto, con foglie a lungo stelo. L’aspidistra viene proposta come pianta da scale, veranda o androne e può essere coltivata anche all’aperto, evitando i raggi solari diretti che possono bruciare le foglie.
Tuttavia, va tenuta sempre in posizione luminosa perché l’assenza di luce si traduce in un arresto della crescita. L’aspidistra a foglie colorate è quella che ha più bisogno di luce, e in carenza tende a ridurre le screziature.
Dracena
Il genere della Dracena comprende circa 150 specie, anche molto diverse tra di loro per forma e colore delle foglie, le quali possono essere rosse, verdi, gialle e bianche. Sono piante originarie dell’Africa orientale. La dracena fa parte della famiglia delle Agavaceae, ed esistono due tipi di piante domestiche:
Il primo presenta delle foglie riunite a ciuffi e il fusto nudo. Ne fa parte la Dracaena Fragrans o Demniensis, il “tronchetto della felicità”. Ne esistono diverse varietà, con foglie coloratissime, di dimensioni e portamento diverso. Il secondo ha foglie presenti su tutto il fusto, come la Dracaena surculosa.
In generale, le dracene sono piante capaci di resistere a condizioni molto difficili, e fioriscono molto dirado quando coltivate in vaso nei nostri climi e nelle nostre case. L’infiorescienza a spiga, con tanti fiori riuniti a gruppi, bianchi e dai lunghi boccioli striati, è gradevolmente profumata.
Stephanotis floribunda
La Stephanotis floribunda è nota come “gelsomino del Madagascar”, e tra le piante d’interno è ingrado di regalare enormi soddisfazioni. È una pianta linosa, capace di sbiluppare tralci molto lunghi anche due metri in un solo anno, ha foglie a margine intero, spesse e molto lucide di colore verde scuro.
Il suo fiore sprigiona un profumo intenso, in grado di riempire la stanza. È bianco e ceroso, a cinque petali e dura piuttosto a lungo. La Stephanotis floribunda, per vegetare al meglio, ha bisogno di luce abbondante e diffusa, ma il segreto è utilizzare acqua piovana o povera di calcio.
Ceropegia sandersonii